La donazione contestata. I 5 Stelle: "Non era politica. Si farà dopo le elezioni"

Il Movimento: "Soldi stanziati dove serviva, anche dove non si vota. C’era l’intesa col parroco, ma capiamo lo stop dato dalla diocesi".

La donazione contestata. I 5 Stelle: "Non era politica. Si farà dopo le elezioni"

La donazione contestata. I 5 Stelle: "Non era politica. Si farà dopo le elezioni"

Sono passati alcuni giorni dalla visita di Giuseppe Conte a Forlì, avvenuta martedì scorso e accompagnata da polemiche, considerando che la diocesi ha bloccato l’evento che si doveva tenere nella parrocchia dei Romiti, dove il leader del Movimento 5 Stelle avrebbe dovuto donare 150.000 euro per la realizzazione di un piccolo centro sportivo, e 180.000 euro al Comune, per la ristrutturazione della sala polivalente del quartiere. Entrambi i luoghi sono stati colpiti dall’alluvione.

Ieri il M5S forlivese ha ricostruito la situazione, con una nota firmata dal coordinatore Sergio Petroncini e dal consigliere comunale e candidato capolista, Eros Brunelli. I due rappresentanti hanno ricordato che Forlì era solo uno dei quattro comuni interessati da queste donazioni: Faenza, Cesena, Forlì e Bologna. "I soldi sono stati donati dove siamo in giunta (Faenza), dove siamo all’opposizione del centrosinistra (Cesena), dove siamo all’opposizione del centrodestra (Forlì), dove non siamo presenti in consiglio comunale (Bologna). Sia dove si vota per il sindaco e dove non si vota. Abbiamo pensato esclusivamente alle popolazioni colpite". I soldi, un milione di euro in tutto, provengono dalle decurtazioni delle indennità che da sempre i parlamentari e i consiglieri regionali pentastellati fanno. In passato questi soldi erano destinati al microcredito per imprese e artigiani.

"Per Forlì – ricordano Brunelli e Petroncini –, l’iter è partito nell’agosto del 2023 quando il movimento nazionale ci ha chiesto uno o due progetti per la nostra città. Prendemmo contatto con il responsabile del quartiere Romiti, Stefano Valmori, che ringraziamo, il quale ci indicò diverse criticità". Da qui la segnalazione della sala polivalente e della sede degli scout. "Con gli scout si avviò un fecondo percorso di collaborazione – spiegano –, che portò all’elaborazione di un progetto, ma quando tutto era pronto ci accorgemmo che il loro regolamento nazionale vieta di ricevere donazioni da gruppi politici. Visto lo spirito con cui avevamo lavorato, si pensò di rimanere in ambito sia parrocchiale che giovanile, per cui prese corpo il progetto di ripristino della struttura sportiva polivalente che era andata totalmente distrutta". I progetti sono poi stati avallati dalle votazioni on line degli iscritti.

Si arriva così ai giorni nostri: "Dopo un incontro in parrocchia fra don Loriano e i coordinatori regionali del movimento Lanzi e Croatti – spiegano –, Conte doveva venire in parrocchia a Forlì nella giornata del 21 maggio a firmare la donazione davanti a un notaio, esclusivamente a tutela del parroco don Loriano, mentre per la parte pubblica si è seguito l’iter istituzionale con i soldi già a disposizione del Comune di Forlì". Nella nota i due rappresentanti del M5S spiegano anche come fossero stati invitati il sindaco Gian Luca Zattini, i rappresentanti del quartiere e degli alluvionati "assicurando a tutti la natura istituzionale dell’evento".

La diocesi ha considerato la situazione invece "potenzialmente divisiva" e di matrice politica. "Rispettiamo e comprendiamo la posizione del vescovo e della curia – riprendono i 5 stelle –, al di sopra delle parti politiche e a tutela di un luogo sacro come la parrocchia. Lasceremo passare la campagna elettorale, ma la donazione alla parrocchia per quanto ci riguarda rimane, perché vorremmo vedere al più presto bambini e ragazzi rincorrere un pallone o centrare un canestro".

Matteo Bondi