La Festa del Tricolore come auspicio di pace e concordia

Il 7 gennaio si celebra la Festa del Tricolore, istituita nel 1996 per ricordare il bicentenario della nascita della bandiera italiana. I colori simboleggiano valori universali come libertà, uguaglianza, speranza, fede nell'avvenire e amore per la Patria. L'Istituto per la Storia del Risorgimento di Forlì invita a ricordare gli eventi storici e a perseguire i valori espressi dalla bandiera.

Il 7 gennaio ricorre la Festa del Tricolore, istituita dalla legge n° 671 del 31 dicembre 1996, per celebrare il bicentenario della nascita della bandiera italiana avvenuta, a Reggio Emilia, il 7 gennaio 1797, quando la Repubblica Cispadana adottò, su proposta di Giuseppe Compagnoni (chiamato poi il padre della bandiera italiana), il tricolore rosso, bianco e verde, a bande orizzontali, come emblema della nuova istituzione.

In seguito il tricolore fu adottato dalla città di Alessandria, durante i moti del 1820-21, nel 1849 come emblema della Repubblica Romana di Saffi, Armellini e Mazzini, nel 1860 dai mille di Garibaldi nella guerra di liberazione del Regno delle due Sicilie e nel 1861 dal nuovo Regno d’Italia di Vittorio Emanuele 2°.

I colori della nostra bandiera sono espressione di valori forti ed universali, sui quali gli artefici del nostro Risorgimento hanno fondato la loro lotta e per i quali hanno spesso sacrificato le loro stesse vite: il verde come simbolo di libertà, uguaglianza e speranza, il bianco come fede nell’avvenire e nella pace, il rosso come amore per la Patria.

L’Istituto per la storia del Risorgimento di Forlì, in virtù delle sue funzioni divulgative, celebrative, didattiche, ritiene che la Festa del Tricolore debba essere l’occasione per conservare la memoria storica di quei gloriosi eventi, per sollecitare nei cittadini, specie nei più giovani, il senso di identità e di appartenenza e per auspicare che i valori espressi dalla nostra bandiera siano sempre perseguiti per il bene comune, per una società più giusta e solidale e per quella ‘pace perpetua’,messaggio più che mai attuale, perorata dal nostro illustre concittadino Aurelio Saffi.

Luigi Ascanio

presidente

Istituto per la Storia

del Risorgimento Forlì