"La frana è arrivata dentro casa e ha spazzato via tutto"

"La frana è arrivata dentro casa e  ha spazzato via tutto"

"La frana è arrivata dentro casa e ha spazzato via tutto"

"La frana che si è staccata dalla sovrastante collina è arrivata fin dentro al primo piano di casa nostra, distruggendo tutto quello che ha trovato nel suo tragitto". E’ l’amaro racconto di Onorio Nannetti, 70 anni, di San Benedetto in Alpe, che abita con la moglie nella casa Caprile, un’antica abitazione dell’abbazia medievale, proprietà dei monaci benedettini ricordati da Dante Alighieri nel XVI canto dell’Inferno, quando descrive la cascata dell’Acquacheta "che rimbomba là sovra San Benedetto dell’Alpe per cadere ad una scesa ed a Forlì di quel nome è vacante…" Da una settimana Onorio e sua moglie hanno trovato rifugio in un’altra casa, mentre una quindicina di vicini ha trovato ospitalità altrove, perché le loro abitazioni sono in pericolo.

Nannetti, com’è messa la sua casa?

"Al piano terra è entrato un metro e mezzo d’acqua e fango, dopo aver spaccato una grossa porta. Stiamo cercando di pulire grazie all’aiuto dei giovani della Protezione civile, di volontari e amici. Mia moglie con delle amiche cercano di ripulire la mobilia. Ma molte cose saranno da buttare. E poi mancano servizi essenziali".

Cosa intende per servizi essenziali?

"La luce e l’acqua. Quando ci siamo sistemati la casa, avevo una gran voglia di fare. Ma allora avevo 30 anni, oggi ne ho 70. Non ho più le forze... Metà della roba comprata con tanti sacrifici è da buttare".

Quando pensa di poter tornare ad abitare nella casa?

"Forse alla fine dell’estate, quando avremo ripulito tutto. Ma poi la frana, fermatasi durante l’estate, tornerà a muoversi con la stagione delle piogge?"

Secondo lei perché si è staccata dalla colline una frana così estesa?

"Sicuramente l’abbandono del territorio. Sessant’anni fa tutti i contadini curavano il territorio, facendo ovunque i fossi di scolo che portavano l’acqua ai fossi maestri e questi al fiume. Ora regna l’anarchia e l’acqua prende il verso della sua natura, facendo dei grossi disastri, come stiamo sperimentando in questi giorni".

Quindi la soluzione?

"Bisogna fare manutenzione".

Chi dovrebbe farla?

"Tutti quelli che hanno responsabilità pubbliche, i privati e anche i cittadini, tutti dovremmo tornare alla cura del territorio".

Dopo la visita della deputata Rosaria Tassinari e del presidente di Concooperative Romagna, Mauro Neri, si aspetta interventi pubblici dal governo?

"Sì, gli aiuti devono arrivare anche ai cittadini che hanno subito danni sull’Appennino, ma il discorso è generale: senza manutenzione e senza prevenzione, il territorio resterà sempre più instabile. Nel mio caso senza bonificare sopra la frana, le nostre case saranno sempre a rischio".

Quinto Cappelli