La maratona del coraggio. Dal fango di corsa a Roma

Un gruppo di iscritti del corso serale dell’Edera Atletica, coinvolti dal dramma, ha partecipato alla prestigiosa gara: "Un segnale di impegno e speranza".

La maratona del coraggio. Dal fango di corsa a Roma

La maratona del coraggio. Dal fango di corsa a Roma

Non più stivali ai piedi, ma scarpe da ginnastica: un gruppo di forlivesi che hanno vissuto (in prima persona e come volontari) il dramma dell’alluvione ha deciso di unirsi in un’azione sportiva di coraggio, amicizia e resilienza, partecipando insieme alla maratona di Roma che si è tenuta domenica scorsa.

Il gruppo di appassionati da diversi anni frequenta il corso serale per adulti dell’Asd Edera Atletica Forlì ed è partito insieme al loro fedele coach Fabrizio Renzi nel desiderio di sfidare ancora una volta i propri limiti, quelli stessi già messi alla prova dal fango che, la scorsa primavera, ha invaso la città.

"L’essere degli sportivi ci ha aiutati sia durante, sia dopo l’alluvione – raccontano –, per superare i momenti difficili, la paura per avere visto le case sommerse dall’acqua, i dubbi e le incertezze sul futuro, sulla ricostruzione e la voglia di rinascita, per dimostrare che insieme è possibile superare qualsiasi ostacolo".

La preparazione per arrivare ad affrontare un evento impegnativo come questo non è stata facile e ha previsto molti sacrifici, tutti affrontati con il sorriso, inclusi gli allenamenti notturni al campo di atletica o le domeniche mattina trascorse nelle colline del forlivese, per correre all’aperto.

"Ogni passo verso il traguardo – vanno avanti raccontando l’esperienza romana – ha rappresentato una vittoria sulla catastrofe che ha colpito la nostra città, ogni chilometro percorso un simbolo di speranza e rinascita per tutti gli alluvionati".

Durante la maratona – nella quale hanno percorso appunto la classica distanza di 42,195 chilometri – l’energia dei partecipanti e il sostegno della folla ha trasformato la fatica in pura euforia: "Attraversare i monumenti storici di Roma, testimoni silenziosi della resilienza di una città che ha visto e superato molte sfide nel corso dei secoli, ha dato a tutti noi la forza di continuare, anche quando le gambe sembravano non rispondere più – ricordano –. E quando finalmente abbiamo attraversato il traguardo, eravamo lì, insieme ad oltre 40.000 partecipanti, per dimostrare a noi stessi e agli altri che anche di fronte alla più grande avversità, la volontà umana può e deve sempre trionfare".