La mostra in ospedale: "Speranza per le pazienti"

Esposti 34 scatti di donne che sono rinate dopo un tumore. La responsabile di Loto Odv: "Un modo concreto per incoraggiare chi vive la malattia".

La mostra in ospedale: "Speranza per le pazienti"

La mostra in ospedale: "Speranza per le pazienti"

Dopo un tumore ginecologico si può rifiorire: inaugurata ieri la mostra fotografica ‘Scatta la rinascita’ allestita dall’associazione Loto Odv nell’atrio del padiglione Morgagni dell’ospedale cittadino. La diagnosi di una patologia oncologica del tratto, utero, ovaio, cervice, vulva e vagina, interessa in Italia circa 18mila donne all’anno. Questa esperienza lascia ferite, nel corpo e nell’anima ma come dimostrano le 34 foto in mostra può essere anche un punto di svolta. "Il contest è stato lanciato due anni fa sui social, da allora sono arrivate centinaia di scatti da tutta Italia – spiega Liviana Lombardi, responsabile forlivese di Loto Odv –. Il fil rouge che accomuna queste immagini è il tema della rinascita. I soggetti molto diversi: tramonti, paesaggi naturali, momenti familiari e ritratti".

Tra le tante storie due sono diventate simbolo dell’esposizione: quella di Roberta di San Marino che mostra le sue cicatrici, dipinte d’oro, dopo un tumore al seno e alla tiroide e quella di Marta, romana, affetta da tumore all’ovaio che ha immortalato, in uno scatto in bianco e nero, la nascita di sua figlia.

"Queste foto – continua Lombardi – vogliono essere di ispirazione per chi vive la malattia e non solo. Il nostro scopo è quello di informare e prendere per mano le donne che ricevono la diagnosi di tumore. Arricchire le sale d’aspetto con immagini di speranza è un modo concreto per incoraggiare le pazienti". La mostra, che resterà nell’ospedale cittadino fino al 21 marzo, farà tappa anche in altri nosocomi italiani dove è attiva l’associazione Loto: dopo il debutto a Bologna – a palazzo d’Accursio e al policlinico Sant’Orsola – e a Roma, sarà il turno di Rimini, Ancona, Parma e infine, Palermo.

Il dottor Luca Savelli, direttore del servizio di ginecologia e ostetricia, insieme al suo team, ha creato un punto di riferimento per la ricerca e la cura in ambito oncologico riconosciuto e apprezzato a livello nazionale: "I volontari, grazie alla vicinanza costante con le pazienti, sono per noi la cartina tornasole: ci restituiscono dei feedback importanti per il nostro lavoro; non solo, sono la benzina che ci fa andare avanti. Loto – continua il primario – si è insediata all’interno del reparto da circa un anno e abbiamo capito quanto il loro apporto sia importante perché non si può curare bene se non c’è il supporto del terzo settore".

Al contest hanno partecipato non solo pazienti o persone guarite, ma anche donne e uomini appassionati dove ognuno ha messo in luce il proprio concetto di rinascita. "Se oggi Forlì è un centro attrattivo – sottolinea Andrea Amadori, membro del comitato direttivo della Società Italiana di Colposcopia e di Patologica Cervico Vaginale – per i tumori ginecologici è perché è stato frutto di tanto lavoro collettivo. La mostra è commovente e rappresenta un ulteriore passo di questo cammino".

Valentina Paiano