La più votata: "Il segreto? Gli aperitivi. E dietro il bancone c’è voglia di divertirsi"

Serena Mariotto lavora in viale dell’Appennino a San Martino in Strada. È lì da tre anni. Originaria di Treviso, è arrivata in città per amore. "E da buona veneta, il mio forte è la preparazione dello spritz".

La più votata: "Il segreto? Gli aperitivi. E dietro il bancone c’è voglia di divertirsi"

La più votata: "Il segreto? Gli aperitivi. E dietro il bancone c’è voglia di divertirsi"

Serena Mariotto, barista della pasticceria Amadori di viale dell’Appennino San Martino in Strada, succede a Michela Bertaccini dello stesso bar (edizione 2022/23). Nell’albo d’oro dell’iniziativa del Carlino si trovano anche i nomi di Manuela Liverani (Pasticceria del Viale, 2018), Genny Caminati (bar Amadori, 2019), Roberto Zanetti (Roby e Roy, 2020), Kristal Zanetti (Roby e Roy, 2021/22; si tratta della figlia di Roberto).

Serena, in redazione sono arrivati ben 5.100 tagliandi a suo nome: un numero mai visto prima. Se lo aspettava?

"Sapevo che i clienti stavano ritagliando tantissimi coupon, dato che quasi tutti venivano a portarli a me, affinché li consegnassi io alla redazione del Carlino. Avevo casa letteralmente invasa, ma nonostante i segnali non pensavo che la cifra sarebbe stata così alta. Sono senza parole".

Da quanto tempo lavora al bar Amadori?

"Da tre anni. Io sono originaria di Treviso, sono arrivata qualche anno fa per amore e dopo poco ho trovato lavoro in un bar in centro storico. Poi purtroppo il Covid ha toccato tanti equilibri e ho perso quel lavoro. A quel punto mi sono guardata attorno e sono approdata alla pasticceria Amadori".

Si è trovata subito bene?

"Benissimo. Questa è davvero un’isola felice. C’è tanto rispetto su tutti i piani: con il titolare che sa sempre tirare su il morale nei momenti difficili, con i clienti e con i colleghi che sono veramente speciali. Lavorare così è un piacere, si passano ore leggere, nonostante la stanchezza".

Secondo lei cosa fa di chi svolge la sua professione un buon barista?

"Penso che sia la capacità di essere amici dei clienti. È un rapporto che nasce spontaneamente: io mi diverto con loro, scherziamo, ci pendiamo in giro e ci vogliamo bene. Poi, a parte la domenica, faccio sempre il turno pomeridiano-serale e quello è un momento della giornata particolare: si stacca dal lavoro, si ha voglia di un po’ di leggerezza e si chiacchiera con piacere".

Lei, quindi, è specializzata negli aperitivi?

"Sì, da buona veneta lo spritz è il mio pezzo forte, ma ultimamente ci stiamo specializzando anche in tanti altri cocktail nuovi: ci piace sperimentare per ampliare sempre la proposta".

Lo scorso anno ha vinto una sua collega. E il bar Amadori, anche nelle edizioni precedenti, è sempre stato alle posizioni più alte del podio. Secondo lei qual è la vostra forza?

"Questo è un bar grande e molto frequentato da una clientela prevalentemente abituale. Posso dire che siamo tutti una grande famiglia e questo invita le persone ad appassionarsi al gioco, impegnandosi al massimo per ritagliare ogni giorno quanti più tagliandi possibile. Ad ogni modo io non vivo questa vittoria come un risultato esclusivamente personale: oggi ha vinto tutto il nostro team".

Sofia Nardi