La scoperta inattesa: "Chiostro, sarà visibile una delle 19 lunette"

Rinvenute nel seminario vescovile dopo l’alluvione, quella raffigurante. San Giovanni Gualberto sarà esposta al pubblico prima del restauro.

La scoperta inattesa: "Chiostro, sarà visibile una delle 19 lunette"

La scoperta inattesa: "Chiostro, sarà visibile una delle 19 lunette"

Dopo il successo di pubblico di domenica scorsa al teatro Diego Fabbri con la presentazione del professor Claudio Spadoni, del dipinto futurista ‘Siamo in quattro (beato chi li trova)’ di Giacomo Balla, torna un nuovo appuntamento con la rassegna ‘Un’opera al mese’. L’opera protagonista del prossimo incontro, che si terrà il 10 aprile alle ore 18 a San Mercuriale, è una lunetta raffigurante un episodio della vita di San Giovanni Gualberto: "L’alluvione, accanto a tanto dolore e alla sfida della ripartenza – spiega in una nota il sindaco Gian Luca Zattini –, ci ha regalato una scoperta inattesa. Nella sede del seminario vescovile, invasa dall’acqua e dai detriti, sono state rinvenute 19 lunette delle 30 totali. Si tratta di opere d’arte straordinarie che il pubblico merita di rivedere. Un vero e proprio ciclo pittorico sul fondatore dell’Ordine Vallombrosiano che, per dimensioni e fattezze, non ha quasi eguali in Italia". In origine, le 30 lunette del primo Seicento e di scuola forlivese erano tutte collocate sotto le campate di volta del chiostro di San Mercuriale. Nel corso dei decenni gli affreschi sono stati smembrati: oggi nel chiostro ne sono rimaste quattro; le altre 19, depositate in via Lunga nella sede del seminario vescovile, risultano deteriorate dal punto di vista conservativo; infine, sette non risultano più rinvenibili. Una di queste 19 lunette verrà messa in mostra nell’ambito della rassegna ‘Un’opera al mese’ prima di essere sottoposta al restauro. A raccontare la straordinaria storia del dipinto il professor Francesco Salvestrini, docente di storia medievale all’Università degli Studi di Firenze ed esperto di monachesimo vallombrosiano. "Alla luce di questa scoperta – continua Zattini nella nota –, e di un importante dialogo con il nostro vescovo Livio Corazza e Soprintendenza di Ravenna, abbiamo deciso di risanare e ricollocare le opere superstiti nella loro sede d’origine, per dare vita a un percorso di valorizzazione e fruizione pubblica del ciclo di affreschi di indubbio valore".

La rassegna d’arte e di cultura ‘Un’opera al mese’ dedicata alla riscoperta del patrimonio storico-artistico forlivese, che coniuga rigore scientifico e spirito divulgativo, è promossa dal Comune di Forlì: "Attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la Curia – conclude il sindaco –, l’Amministrazione si impegna a finanziare tutte le operazioni di diagnostica, restauro e movimentazione del bene. L’intervento, oltre a rappresentare un arricchimento dell’offerta culturale e turistica di Forlì, si inserisce a pieno titolo nel percorso già avviato di riqualificazione dell’intero chiostro, con il restauro scientifico e conservativo della pavimentazione, del pozzo, dei muretti e delle 4 lunette laterali, ad oggi, ancora presenti sotto le campate di volta".

Valentina Paiano