La voce dei comitati: "Così colpiti molti anziani"

Bucchi, Vittime del Fango di Forlì: "La montagna sarà sempre più spopolata"

La voce dei comitati: "Così colpiti molti anziani"

La voce dei comitati: "Così colpiti molti anziani"

Il criterio adottato è quello della prudenza: secondo il piano elaborato dalla Regione dovranno essere "delocalizzate o ricollocate" le abitazioni che si trovano in aree a rischio che, come ha evidenziato la vicepresidente dell’Emilia-Romagna Irene Priolo, sono da individuare in quelle "a 20 metri di distanza dalla frana". Inevitabilmente a essere interessati saranno soprattutto gli edifici fuori dalla città, in Appennino, dove gli smottamenti più o meno gravi sono molte centinaia e sono quindi tantissime le persone che vivono ‘vista frana’ e che ora saranno chiamate a fare armi e bagagli.

Alessandra Bucchi, presidente del Comitato Unitario Vittime del Fango di Forlì, lei sa quantificare l’entità del problema?

"Sicuramente le persone coinvolte sono moltissime, è difficile averne un quadro preciso perché la situazione della collina è particolarmente complessa, più che quella della città".

Cosa la rende più complessa?

"In città in qualche misura è stato fatto un punto, mentre in collina ogni singolo caso è a sé, con caratteristiche peculiari e difficoltà specifiche".

Vi aspettavate che le scelte della Regione sarebbero andate in questa direzione?

"Sappiamo che alcune frane rappresentano ancora un pericolo, ma la notizia è comunque arrivata inaspettata".

Qual è lo stato d’animo ora?

"Avvilimento, preoccupazione… Teniamo anche conto del fatto che molte delle persone che dovranno lasciare la loro casa sono anziane. Con queste prospettive diventa sempre più difficile pensare al futuro".

Pensa che questo provvedimento vada a pesare sulla situazione pregressa dei paesi di montagna che già lottano contro lo spopolamento?

"Sì, una delle paure è proprio questa. Le nostre colline sono sempre meno abitate, e questo a prescindere dall’alluvione. Ora la situazione potrebbe peggiorare, ed è una pessima notizia per tutti".

Crede che si sarebbe potuto fare scelte diverse?

"Non so dirlo. A fare queste valutazioni devono essere i tecnici preposti, dato che parliamo di sicurezza. Le scelte diverse, lo ripeto spesso, dovevano essere fatte prima, mettendo in campo forze superiori per prevenire un problema che si è rivelato enorme e che ora continua a gravare su chi ha già subito gravissimi danni e, comprensibilmente, è ormai molto stanco".

Sofia Nardi