L’antenna della discordia: "Traliccio, cantiere al via. Ma nessuna sicurezza"

Secondo i residenti del Quattro non sono state rispettate le norme durante il montaggio. "Scritto difensivo? Opportunità inutile e tardiva".

L’antenna della discordia: "Traliccio, cantiere al via. Ma nessuna sicurezza"

L’antenna della discordia: "Traliccio, cantiere al via. Ma nessuna sicurezza"

L’installazione dell’antenna per la telefonia al quartiere Quattro continua ad essere un tema caldo al centro del dibattito pubblico. Dall’avvio dei lavori, i residenti vivono con apprensione la presenza della struttura, montata pochi giorni fa, per i possibili danni che questa può provocare sia in termini di salute che di deprezzamento degli immobili. Di recente Raffaele Acri, vicecoordinatore del quartiere Resistenza, aveva espresso alcune critiche nei confronti dei cittadini che manifestavano per l’installazione del ripetitore e per la mancata informazione da parte del Comune.

"Spiace leggere sui giornali locali – scrivono gli abitanti del Quattro in una lunga lettera – che un rappresentante dei cittadini muova critiche a un altro quartiere e denigri i residenti etichettandoli come ‘agitatori di popolo’. Spiace anche che quest’ultimo scriva solo in favore dell’Amministrazione senza essersi informato abbastanza". Nella lettera si ribadisce che la modalità di informazione non sono adeguate: "Il regolamento dei quartieri vede questi organismi collaborare con l’Amministrazione in una logica di amministrazione partecipata".

Il messaggio continua: "Noi non siamo mai stati chiamati a un confronto e non c’è stata concertazione con il quartiere". La mancanza di una comunicazione efficace ai residenti ha fatto sì che i tempi per poter muovere delle osservazioni al bando fossero già scaduti: "Ci è stato negato il diritto di manifestare – sottolinea la lettera – e di poter ricorrere ai mezzi riconosciuti per legge per poterci difendere". Secondo gli abitanti, il cantiere allestito per il montaggio del traliccio, il 10 aprile, presentava una serie di deficit in merito alla sicurezza: "L’area di lavoro non è stata delimitata e transennata. Il troncone dell’antenna è rimasto appoggiato sul ciglio della strada e non è stato bloccato il traffico di mezzi e pedoni. Gli operatori hanno lavorato sprovvisti di caschetto. Infine, la manovra di innalzamento e roteazione del troncone è stata effettuata a ridosso delle abitazioni occupando completamente l’area stradale. Il Comune ha fatto lavorare gli operatori in spregio alle norme di sicurezza". Anche se, stando al racconto stesso dei residenti, sul posto si sarrebbero portati poi sia l’ispettorato del lavoro sia i carabinieri. "Tutto si è consumato – conclude la lettera – nella totale assenza di controllo da parte del Comune". I cittadini, pochi giorni fa, sono stati ascoltati dall’assessore al verde, Giuseppe Petetta che ha confermato l’impossibilità di rivedere in alcun modo il procedimento. "Ci hanno dato la possibilità di depositare uno scritto difensivo – spiegano i residenti presenti all’incontro – per valutare se c’è stato un errore del Comune ma darci questa opportunità ora è inutile".

Sulla questione, è stato presentato l’8 aprile, dalla consigliera Pd, Elisa Massa, anche un altro question time per chiedere le intenzioni del Comune rispetto alla situazione. L’assessore Petetta ha chiarito che: "La normativa non prescrive distanze minime dagli edifici ma individua in Arpae e in Ausl gli enti competenti che valutano i limiti del progetto. C’è ampia disponibilità da parte dell’Amministrazione a illustrare l’intero iter ai residenti".

Valentina Paiano