SOFIA NARDI
Cronaca

Le ‘Vittime del Fango’: "Timori sulla sicurezza e problemi con Sfinge. Ma c’è più speranza"

Mercoledì Alessandra Bucchi, presidente del comitato, ha sollevato alcune criticità nell’incontro con Giorgia Meloni: "Premier disponibile. Serve la protesta, ma anche il dialogo".

Le ‘Vittime del Fango’: "Timori sulla sicurezza e problemi con Sfinge. Ma c’è più speranza"

Le ‘Vittime del Fango’: "Timori sulla sicurezza e problemi con Sfinge. Ma c’è più speranza"

L’incontro è avvenuto lontano dalle telecamere e dai flash dei fotografi, in aeroporto, subito dopo l’atterraggio dell’elicottero sul quale viaggiava la premier Giorgia Meloni, e ha coinvolto i tre rappresentanti dei comitati nati in seguito all’alluvione. Tra loro c’era anche la forlivese Alessandra Bucchi, presidente del ‘Comitato vittime del fango’.

Bucchi, come avete ottenuto l’opportunità di un faccia a faccia con la presidente del Consiglio?

"Quando abbiamo ricevuto l’invito a partecipare all’incontro nel salone comunale abbiamo subito fatto richiesta per un confronto, ed è stata presto accolta. Fino all’ultimo, però, non si capiva come e quando si sarebbe svolto".

Alla fine si è optato per il Ridolfi.

"Ci sono stati dedicati dieci minuti prima della partenza per il centro di Forlì, mentre la premier era in attesa dell’arrivo di Ursula von der Leyen, che invece non abbiamo incontrato. Erano invece presenti il generale Francesco Paolo Figliuolo e il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami".

Dieci minuti vi sono bastati per esprimere le vostre richieste e i vostri dubbi?

"Per paura di dimenticare qualcosa, avevamo preparato uno scritto con diversi punti che abbiamo letto".

Quali erano le voci principali?

"Abbiamo chiesto semplificazioni nelle procedure, evidenziato le difficoltà e i problemi che abbiamo riscontrato nella piattaforma Sfinge e sottolineato le nostre preoccupazioni per quanto riguarda la sicurezza dei quartieri che hanno subito l’alluvione".

Cosa vi è stato risposto?

"Il generale Figliuolo ci ha detto che sono stati svolti i lavori classificati sotto le voci ‘urgenza’ e ‘somma urgenza’, ma noi abbiamo replicato che nessuno ce lo ha detto. Insomma, abbiamo lamentato un problema comunicativo. Figliuolo ha convenuto su questo aspetto e si è impegnato a migliorare la comunicazione".

A Meloni cosa avete chiesto?

"Di avere modalità dirette di comunicazione con il Governo e lei ci ha dato disponibilità".

L’esito dell’incontro vi ha soddisfatto?

"Abbiamo percepito una certa apertura rispetto alle nostre richieste, poi vedremo in futuro cosa accadrà. Per noi, comunque, resta fondamentale mantenere aperta la comunicazione con le istituzioni".

Pur non essendo tra gli organizzatori, il comitato ‘Vittime del fango’ ha aderito al sit-in in piazza che, però, non sembra aver coinvolto un grande numero di manifestanti.

"Io non ho potuto partecipare perché mi sono dovuta prima recare in aeroporto e poi in salone comunale, perciò non so stimare le presenze precise".

Al di là dei conteggi, senz’altro la partecipazione era stata più intensa l’estate scorsa, quando la manifestazione che si è tenuta sotto il municipio aveva coinvolto oltre 300 persone. Come se lo spiega?

"Mercoledì il clima non ha aiutato, ma c’è anche da dire che ora qualcosa si muove e forse le persone hanno più fiducia rispetto a qualche mese fa".

Tra i manifestanti c’erano anche degli abitanti dei Romiti ch hanno partecipato al sit-in in maniera autonoma, prendendo le distanze dalla decisione del comitato di quartiere di non prendere parte al presidio. Secondo lei si tratta di una spaccatura che danneggia la causa?

"Penso che ogni strada che si sceglie di percorrere sia valida e non infici le altre, dato che la meta che perseguiamo è sempre la stessa: servono i sit-in, così come servono gli incontri ufficiali".