Macchina ’lineare’, cura migliore. La radioterapia dell’Irst si rinnova

Installato a Meldola un ’acceleratore’ di ultima generazione tecnologica che permette un’efficace conformazione del fascio di radiazione. "L’irraggiamento non va ad inficiare gli organi sani".

Macchina ’lineare’, cura migliore. La radioterapia dell’Irst si rinnova

Macchina ’lineare’, cura migliore. La radioterapia dell’Irst si rinnova

L’unità di radioterapia dell’Irst ‘Dino Amadori’ di Meldola si arricchisce d’un nuovo acceleratore lineare, che consente all’istituto di poter usufruire di uno dei più avanzati mezzi per radioterapia attualmente in commercio.

Il ’Linac’ permette una migliore conformazione del fascio di radiazione in modo da colpire in maniera molto accurata il bersaglio tumorale, risparmiando i tessuti vicini. Il nuovo strumento ha, inoltre, una velocità di trattamento molto più elevata rispetto alla tecnologia precedente grazie alla tecnica Sgrt (acronimo di Surface Guided Radiation Therapy), che ricostruisce in virtuale 3D la superficie corporea del paziente e la monitora dal posizionamento pre-terapia fino al termine del trattamento. "È anche possibile effettuare i trattamenti sincronizzati con i movimenti respiratori – spiega Antonino Romeo, direttore della Radioterapia – in modo che l’irraggiamento della lesione tumorale avvenga nella posizione più favorevole, lontana dagli organi sani più radio sensibili. Ciò permette, ad esempio, un risparmio ottimale delle strutture cardiache durante il trattamento delle neoplasie mammarie o nel caso di trattamenti vicini all’area polmonare per linfomi che spesso riguardano giovani pazienti". Il nuovo Linac, prosegue il dottor Romeo, "ha una maggiore efficacia anche nei trattamenti su tumori di dimensioni ridotte, quando si utilizzano alte dosi di radiazioni con una precisione millimetrica risparmiando il più possibile gli organi sani circostanti e riducendo al minimo gli effetti collaterali".

Un investimento di quasi 1,5 milioni di euro a tutto vantaggio dei malati quindi, che si rivolgono alle sedi di Radioterpia dell’Irst di Meldola e Ravenna, ogni anno tra i 2mila e i 2500 pazienti, con diverse patologie oncologiche, sia con nuova diagnosi sia con un percorso terapeutico già avviato. "Con questa nuova strumentazione siamo in grado di garantire un ulteriore miglioramento delle cure per i nostri pazienti – affermano il direttore generale Lorenzo Maffioli e la direttrice sanitaria Maria Teresa Montella – che anche durante il periodo dell’installazione del nuovo Linac hanno visto garantita la continuità dei trattamenti, grazie ad una fattiva collaborazione tra Irst e Ausl Romagna. Tra la disattivazione del vecchio acceleratore e l’installazione del nuovo Linac sono state messe in campo diverse azioni per contenere i tempi di attesa, grazie al generoso impegno del personale operante nelle Radioterapie di Irst sia a Meldola e a Ravenna e al supporto dei colleghi Ausl nella sede di Rimini".