
Modigliana, in visita 40 geologi "Le frane hanno cambiato la morfologia del territorio"
di Giancarlo Aulizio
L’intensa giornata di studio per gli oltre quaranta geologi giunti ieri a Modigliana su due pullman per studiarne il territorio, così duramente provato dagli episodi alluvionali del mese di maggio, è iniziata alle ore 9,30 in municipio. Poi insieme al professore Matteo Berti della facoltà di Geologia dell’Università di Bologna che ha svolto una importante lezione, accompagnati dal sindaco Jader Dardi e dalla responsabile dell’ufficio tecnico ingegnera Valeria Liverani sono andati sul monte Trebbio all’altezza di via Casa delle Suore e si sono fermati a visionare la grandiosa frana, che ha costretto a realizzare un bypass della strada, che è stata fotografata anche con l’aiuto di droni. Sul posto Berti ha tenuto una breve lezione sugli smottamenti e le frane in questo territorio; nello scendere lungo la strada lui e altri esperti si sono fermati a visionare un altro spaccato di collina.
"Per noi geologi sarà un particolare momento per analizzare uno scenario unico nel suo genere – sottolinea il professore –, e sicuramente meritevole di un approfondimento scientifico. Un avvenimento che ha sconvolto la vita di molte persone e riafferma l’importanza della conoscenza geologica, del nostro lavoro e della prudenza che si deve sempre adottare negli interventi edificatori". Così si era espresso in passato Paride Antolini, presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia - Romagna nell’annunciare l’importante visita.
Mentre per il sindaco Jader Dardi: "Il corso di aggiornamento promosso dall’Ordine regionale che si è svolto oggi (ieri, ndr) nel nostro territorio ne riconosce la situazione di particolarità dopo le frane e gli allagamenti di maggio. Molto importante la lezione tenuta dal professor Matteo Berti che conosce bene la situazione del nostro territorio perché ha collaborato col Comune proprio a seguito delle calamità di maggio, così come molti professionisti partecipanti al corso".
Si è trattato di un evento straordinario che ha modificato la morfologia del territorio e che occorre studiare e approfondire. "Da tutti gli interventi che ho ascoltato, emerge l’appello a fare presto nell’erogazione dei fondi necessari a potere avviare i lavori per ricostruire il territorio collinare che deve continuare a essere mantenuto e abitato per evitare i danni devastanti causati dagli allagamenti nei territori di pianura – ha concluso Dardi –. La pulizia e la rimozione del legname si affianca agli interventi necessari per ricostruire la viabilità e i campi ma anche per ridare prospettiva alla produzione agricola della collina".