Montepaolo celebra Sant’Antonio: "Nuova guida più approfondita"

Domani primo evento all’eremo: la presentazione del volume a cura delle monache Clarisse. Urbaniste con Gabriele Zelli.

Montepaolo celebra Sant’Antonio: "Nuova guida più approfondita"

Montepaolo celebra Sant’Antonio: "Nuova guida più approfondita"

La festa di Sant’Antonio di Padova si celebrerà giovedì 13 con particolare solennità all’eremo di Montepaolo, sulle colline fra Castrocaro e Dovadola, e a Predappio. A Montepaolo, Sant’Antonio visse per oltre un anno, fra il 1221 e il 1222, fino a quando il 24 settembre di quell’anno tenne la sua prima predica pubblica a Forlì, diventando famoso in tutta Europa. A Predappio è a lui dedicata la chiesa parrocchiale piazza centrale. A Montepaolo le celebrazioni si apriranno già domani, alle 16.30, con la presentazione di una nuova guida storico-artistica sull’eremo a cura delle monache Clarisse Urbaniste, con monsignor Enrico Casadei Garofani, vicario generale della diocesi di Forlì-Bertinoro, e lo storico Gabriele Zelli; a moderare l’incontro, il parroco di Dovadola, don Giovanni Amati. Le celebrazioni proseguiranno mercoledì 12, alle 20, quando il vescovo Livio Corazza presiederà l’eucaristica nel piazzale del santuario, con la tradizionale benedizione dei pani e dei gigli. Seguirà ‘La vita di Sant’Antonio’, rappresentazione sacra dei giovani del Gruppo di Preghiera di Montepaolo. Infine, giovedì 13 messa solenne alle 11 e recita dei vespri alle 19.

Gabriele Zelli, avendo collaborato con le monache alla ristampa della guida a cura delle Sorelle Clarisse, qual è la principale caratteristica della nuova edizione?

"Dopo le pubblicazioni degli Anni ’80-’90 del Novecento, abbiamo aggiornato le notizie storiche, artistiche e religiose di eremo, santuario e chiesa, dalle origini ai nostri giorni, con una particolare sottolineatura alla spiritualità popolare nei confronti di Antonio, il santo più venerato della cristianità".

Le novità?

"Oltre alla storia, la guida recupera le opere d’arte, specialmente della chiesa, con particolari sugli affreschi, quadri e stucchi, sia sulla storia e il significato che rappresentano, sia sugli autori. Inoltre, illustra oltre alle opere interne, quelle esterne".

Qualche esempio?

"La Grotta di Sant’Antonio; il Sentiero della Speranza, che dalla chiesa porta alla Grotta lungo una teoria di opere d’arte di artisti emiliano-romagnoli, in particolare bolognesi; il ‘Sentiero Montepaolo nella storia’, che dalla chiesa porta alla Cappella Arnaldo e Italico Mussolini, con varie opere di artisti forlivesi".

A proposito di Mussolini, nella chiesa c’è anche il ritratto del duce. Come mai?

"Il suo volto figura fra i ritratti dei benefattori perché Benito Mussolini, amico del padre superiore Teofilo Mengoni da Soci, contribuì alle opere di restauro e abbellimento dell’eremo di Sant’Antonio e con un consistente contributo per aprire la strada di 7 km da Dovadola".

Strada che durante l’alluvione ha subito gravissimi danni.

"Tutta la storia di Montepaolo è costellata di frane, a incominciare dalla grotta del Santo che, proprio a causa di frane, ha subìto nel tempo vari rifacimenti".

Quinto Cappelli