"Nessun rimborso né interlocutori"

Elisabetta Giorgini, 64 anni, grafologa giudiziaria e candidata del Movimento 5 Stelle a Forlì, racconta l'esperienza dell'alluvione a Villanova e le sfide affrontate senza risarcimenti. Propone un cambio di rotta politico per migliorare i servizi e la sicurezza cittadina.

"Nessun rimborso né interlocutori"

"Nessun rimborso né interlocutori"

Elisabetta Giorgini, 64 anni, è nata e ha sempre vissuto a Forlì. Laureata in Scienze religiose e da pochi mesi anche in Giurisprudenza, è una grafologa giudiziaria. Candidata nella lista del Movimento 5 Stelle, si definisce "fermamente cattolica".

Giorgini, lei abita a Villanova, una zona devastata dall’alluvione. Che ricordo ha del 16 maggio 2023?

"Non siamo stati avvisati di quello che sarebbe accaduto. Al piano terra della casa dove vivo con mio marito e due cagnolini, a mezzanotte l’acqua ha raggiunto un metro e venti centimetri. Abbiamo perso tutti i mobili e il pianoforte. Inutilizzabili anche due automobili. Siamo rimasti isolati, senza luce, la notte è stata terribile, con i rumori che venivano dal piano allagato. Il giorno dopo, alle 17, una squadra dei vigili del fuoco di Milano ci ha prelevato con un gommone".

Avete avuto risarcimenti?

"Assolutamente no, anche perché noi siamo in affitto e la domanda per i risarcimenti l’ha fatta il proprietario. Non abbiamo potuto accedere al sistema Sfinge, perché, per l’Isee, non ci rientriamo. Intanto, per potermi muovere, ho acquistato uno scooter. In casa, adesso, c’è ancora un forte odore di muffa e abbiamo paura: io ho sempre a portata di mano un paio di stivali di gomma".

Perché ha deciso di candidarsi?

"Sono per una politica che metta in primo piano il cittadino, che si occupi dei servizi per bambini e anziani, e penso che ci siano le condizioni per un cambio di rotta. Il nostro è un programma progressista che va in quella direzione. Penso che il centro storico debba tornare far pulsare la città, come quando ero bambina. Ma i negozi e i bar la sera chiudono presto, restano aperti solo i kebab e i cittadini hanno una percezione di insicurezza".

Cosa proponete per migliorare la situazione degli alluvionati?

"Penso che ci voglia un interlocutore certo in Comune, cui accedere in caso di eventi come questo. Oggi i cittadini non sanno a chi rivolgersi. E il sindaco, interpellato anche personalmente, non ha mai dato risposte".

Paola Mauti