No alla nuova diga: "Dentro il Parco è vietata"

Enzo Valbonesi, già sindaco di Santa Sofia e presidente dell’ente, boccia la proposta: "Lungo il Rabbi problemi legali e naturalistici".

No alla nuova diga: "Dentro il Parco è vietata"

No alla nuova diga: "Dentro il Parco è vietata"

Il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini ha rilanciato l’idea di costruire una nuova diga nell’appennino forlivese sulla scia di quanto previsto nella dichiarazione d’intenti firmata dai principali enti romagnoli e da Romagna Acque nel maggio 2022. "Sono stato fautore della costruzione di Ridracoli, ma oggi no", è la posizione di Enzo Valbonesi, già sindaco di Santa Sofia, poi presidente del Parco nazionale delle Foreste casentinesi dal 1993 al 2004, presidente di Federparchi e, in seguito, responsabile del settore forestazione e parchi della Regione. Oggi è un esponente di Legambiente.

Valbonesi, che ne pensa della proposta di Zattini di un secondo invaso da 25 metri cubi?

"Ha il sapore della campagna elettorale. Diverso il contesto di allora: c’era un grande dibattito, serpeggiavano le paure, ricordo che erano passati pochissimi anni dalla tragedia del Vajont. Ma senza l’invaso di Ridracoli oggi la Romagna soffrirebbe la grande sete".

Perché allora sì e oggi no?

"Stando alle ipotesi che circolano, la localizzazione dell’invaso sarebbe prevista o lungo il corso del Bidente di Pietrapazza o nell’alto corso del Rabbi. L’area di Pietrapazza è ricompresa nel sito di interesse comunitario denominato ‘rami del fiume Bidente’, tutelato dalla direttiva comunitaria Habitat. La legge nazionale sulle aree protette poi parla chiaro: ‘è vietato modificare il regime delle acque’. Inoltre il Piano territoriale del Parco prevede che nel Parco sia vietata la realizzazione di nuove opere di grandi derivazione idrica".

L’ipotesi invece della captazione del Rabbi?

"Prevederebbe la costruzione di una diga a monte di Premilcuore e sempre dentro il perimetro del Parco. Anche la sola realizzazione di una condotta che da Fiumicello andasse a captare l’acqua del Rabbi per immetterla nell’invaso di Ridracoli, non si potrebbe sottrarre ai vincoli della legge nazionale sui parchi, del piano del Parco o della Direttiva comunitaria".

Ma le siccità sempre più ricorrenti non la spaventano?

"Personalmente non considero i Parchi come un museo dove non si deve toccare nulla, ma da qui a realizzare una diga dentro un Parco nazionale ce ne corre. Credo che oggi, di fronte ai sempre più prolungati periodi di siccità, né il bacino idrografico dell’alto Bidente né del Rabbi possano sopportare un ulteriore emungimento: i fiumi non sono da considerare come dei grandi tubi a cielo aperto, ma dei corpi naturali vivi, ricchi di biodiversità".

Quali alternative propone?

"Recuperare le perdite delle reti, favorire la raccolta dell’acqua piovana dai tetti o fare interventi lungo gli alvei per favorire il rimpinguamento delle falde da cui attingere. E in ultima ipotesi i dissalatori. Sistemi meno impattanti e costosi e più realistici".

Oscar Bandini