MATTEO BONDI
Cronaca

No della diocesi a Conte (M5S): "Donazione in parrocchia?. Iniziativa potenzialmente divisiva"

Previsti 150mila euro per la chiesa dei Romiti, altri 180mila euro per la sala del quartiere: era atteso anche l’ex premier. Stop della curia: "Niente locali per iniziative politiche".

No della diocesi a Conte (M5S): "Donazione in parrocchia?. Iniziativa potenzialmente divisiva"

No della diocesi a Conte (M5S): "Donazione in parrocchia?. Iniziativa potenzialmente divisiva"

"La diocesi ribadisce il divieto di utilizzo dei locali parrocchiali per iniziative di carattere politico". E se non fosse chiaro a chi si riferisca la comunicazione, la nota lo specifica subito dopo: "Martedì 21 maggio ai Romiti non ci sarà l’incontro con il Movimento 5 Stelle". Dalla sede romana del Movimento era arrivata la locandina che annunciava l’incontro di Giuseppe Conte a Forlì, presso la chiesa di Santa Maria del Voto in via Firenze: la parrocchia dei Romiti, appunto. Un appuntamento nel quale il leader del M5S avrebbe donato 150mila euro alla parrocchia e 180mila euro al Comune per la sala polivalente del quartiere (330mila in totale). Questo era il programma. Finché la diocesi non si è opposta.

La comunicazione della diocesi sottolinea come "anche recentemente il vescovo, mons. Livio Corazza, abbia ribadito ai sacerdoti il divieto di concedere i locali parrocchiali per iniziative di carattere politico". Questa, per la verità, aveva (anche) finalità benefiche e, stando a quanto era filtrato, non avrebbe avuto slogan da campagna elettorale. Tanto che, a ricevere la donazione per quanto di sua competenza, era prevista anche la presenza del sindaco Gian Luca Zattini, invitato dagli stessi 5 Stelle. Ma la diocesi ha detto no, facendo saltare tutta l’organizzazione.

Nella nota di piazza Dante Alighieri si è utilizzata la stessa formulazione di quando si è annunciato lo spostamento della messa nell’anniversario dell’alluvione a causa delle "troppe polemiche": ovvero, è il vicario don Enrico Casadei ad annunciare la decisione, dopo aver "sentito il vescovo". E queste sono le sue parole: "A meno di 20 giorni dalle elezioni iniziative di questo tipo possono diventare estremamente divisive, cosa che non possiamo consentire". Nel primo caso, la diocesi non si era prestata a un’iniziativa criticata dai partiti di sinistra; stavolta ha evitato possibili malumori da destra.

Ricevuto il no dalla diocesi, il Comune aveva messo a disposizione una sala, magari in municipio, qualora la cerimonia di donazione fosse stata semplicemente spostata. Ma l’arrivo di Conte a Forlì è diventato puramente di carattere politico: nel tardo pomeriggio di ieri una nota del coordinatore regionale del Movimento, il senatore Marco Croatti, ha annunciato l’incontro con l’ex premier, oggi dalle 11 alle 13, al Bar Flora di Casa Romagna in piazza Saffi in supporto al candidato Graziano Rinaldini. Ad accompagnare Conte sarà lo stesso Croatti insieme all’altro coordinatore regionale Gabriele Lanzi, la consigliera regionale Silvia Piccinini, il candidato alle elezioni europee, il meldolese Giacomo Zattini, insieme ai capolista della circoscrizione Nord Est, nonché i candidati locali di Cesena e Forlì. "L’incontro – scrivono i pentastellati – è aperto a tutti i cittadini interessati a partecipare e a dialogare con Giuseppe Conte. Sarà un momento di confronto e di condivisione di idee, proposte e preoccupazioni per il futuro".

Eliminato dunque ogni riferimento alle donazioni raccolte grazie alla decurtazione direttamente sugli stipendi dei parlamentari del M5S. E, chiaramente, non ci sarà il sindaco Zattini. Viene coinvolto anzi il suo rivale Graziano Rinaldini. Per quanto riguarda la donazione alla chiesa dei Romiti, fanno sapere fonti diocesane, "è necessaria l’approvazione del vescovo e del consiglio per gli affari economici diocesani". Una procedura che fa sì che se ne parli dopo le amministrative. Il Comune, comunque, conferma di aver ricevuto il bonifico la scorsa settimana.

All’incontro in parrocchia, prima che saltasse, si era opposto fermamente il Partito Comunista Italiano, che candida a sindaco Vito Botticella e criticava sia i destinatari delle donazioni ("sarebbero stati meglio spesi per i lavoratori di un chiosco di piadina che non ha ancora riaperto"), sia la parrocchia stessa. Era annunciato un banchetto davanti alla chiesa.