"Ora confidiamo nella giustizia": "Volevano colpire Villa Carpena"

"Anche se tutto è stato rinviato al prossimo 7 maggio, in attesa che il giudice legga le motivazioni della recente...

"Ora confidiamo nella giustizia": "Volevano colpire Villa Carpena"

"Ora confidiamo nella giustizia": "Volevano colpire Villa Carpena"

"Anche se tutto è stato rinviato al prossimo 7 maggio, in attesa che il giudice legga le motivazioni della recente sentenza della Corte di Cassazione sui saluti romani, aspetto con fiducia che la giustizia faccia il suo corso. Ma, guardando la sentenza con il linguaggio calcistico, mi sembra già di vedere un bellissimo gol per la nostra causa, anche se sono solito esultare solo quando vedo tremare la rete alle spalle del portiere".

Mirco Santarelli di Faenza, responsabile degli Arditi di Ravenna e fino a pochi anni fa organizzatore delle sfilate dei nostalgici di Predappio, commenta in termini calcistici il rinvio della sentenza in cui è imputato nel processo del tribunale di Ravenna, insieme al patron di Villa Carpena di Forlì, Domenico Morosini, per aver fatto i saluti romani, durante una commemorazione a Ravenna del gerarca Ettore Muti. "Resto in fiduciosa attesa – continua Santarelli – e mi rimetto alla clemenza della giustizia italiana, sperando che finalmente sia applicato l’articolo 21 della nostra Costituzione nata dalla Resistenza, che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Quindi, insieme al mio avvocato, il forlivese Francesco Minutillo e a Domenico Morosini, restiamo in attesa non che vinciamo noi due come singole persone, ma che vinca la Costituzione italiana".

Anche Domenico Morosini, patron del museo e casa dei ricordi di Villa Carpena (la dimora della famiglia di Donna Rachele Guidi e Benito Mussolini in Romagna, dove sono nati tutti i loro figli), spera nella giustizia, cioè di uscire assolto, consegnando la spiegazione al suo legale, l’avvocato Emanuele Solari del Foro di Piacenza: "Con la decisione dei giorni scorsi, la Cassazione ha messo un punto fermo sulla questione dei saluti romani, che vanno puniti solo quando c’è la volontà di ricostituire il partito fascista, ma non durante una commemorazione. Il caso di Morosini è proprio avvenuto durante la commemorazione del gerarca fascista Ettore Muti, medaglia d’oro al valor militare, uno dei più grandi aviatori dell’epoca. Quindi, Domenico Morosini dovrebbe rientrare nel caso della commemorazione celebrativa, che non sarebbe reato, secondo la Cassazione".

"Siamo contenti – commentano sia Santarelli che Morosini – che il giudice non abbia ammesso come parte civile nella nostra causa di Ravenna l’avvocato dell’Anpi". Aggiunge Morosini: "Chi mi ha denunciato voleva probabilmente colpire non tanto me personalmente, quanto piuttosto il responsabile della struttura di Villa Carpena".

Quinto Cappelli