Orceoli

I ragazzi hanno partecipato al progetto ’Cittadinanza attiva e valori democratici’per conoscere i protagonisti e le vicende storiche della città

Orceoli

Orceoli

Nelle giornate di martedì 21 novembre e 5 marzo la classe 3ªF ha partecipato agli incontri del progetto ’Cittadinanza attiva e valori democratici’, tenuti dalla dottoressa Tania Flamigni dell’Istituto storico della Resistenza di Forlì, sul tema dell’affermazione del fascismo e della

Resistenza, con attenzione particolare alla nostra città. Sfruttando un ampio numero di fotografie, testimonianze, manifesti degli anni Venti, Trenta e Quaranta, la dottoressa Flamigni ha trattato in maniera coinvolgente, rigorosa e approfondita i due argomenti e ci ha permesso di inquadrare meglio le vicende di Forlì nel contesto più ampio dell’Italia durante il Ventennio e nel periodo della Resistenza.

Nel primo incontro, sono state descritte la nascita e il consolidamento della dittatura fascista, dalle ’leggi fascistissime’ del 1926, alle manifestazioni di massa per canalizzare il consenso (giornate a tema, gare sportive), all’attenzione per l’educazione e per i momenti di aggregazione dei giovani, al culto della persona di Mussolini. Tra questi argomenti, Forlì è emersa come ’vetrina’ del fascismo, perché era il centro principale del territorio in cui il duce era nato. Abbiamo visto, così, gli interventi architettonici e urbanistici sulla stazione ferroviaria e su viale della Libertà, per esempio, resi imponenti e scenografici in quanto rappresentavano l’ingresso alla città. Abbiamo inoltre osservato le trasformazioni degli edifici (tra gli altri, il collegio aeronautico, ora liceo ’Morgagni’; l’istituto tecnico ’Marconi’; l’edificio della Gil, sulla cui torre è ancora conservato il testo del giuramento della Gioventù italiana del Littorio).

Anche i centri attorno a Forlì hanno subìto delle modifiche, come per esempio il borgo di Predappio, fatto ricostruire completamente da Mussolini in

vista dei pellegrinaggi al suo luogo di nascita. È stato molto interessante notare come anche l’architettura venisse utilizzata per dimostrare il potere, la forza del regime. Durante il secondo incontro, abbiamo prima ripercorso gli eventi che hanno preceduto lo scoppio della Seconda guerra mondiale (l’alleanza dell’Italia con la Germania nazista e con il Giappone; la guerra civile spagnola dal 1936 al 1939; l’invasione dell’Austria e dei Sudeti), poi i primi anni del conflitto. La dottoressa Flamigni si è concentrata sulle vicende accadute in Italia nel 1943: la sfiducia e l’arresto di Mussolini, la nomina a capo del governo del maresciallo Badoglio, l’intesa segreta con gli Alleati svelata l’otto settembre.

Dopo aver esaminato la situazione nel nord e nel centro Italia, presidiate dai nazifascisti, la liberazione di Mussolini dalla prigionia sul Gran Sasso, la creazione dello stato fantoccio della Repubblica di Salò da lui stesso governata, abbiamo discusso del ruolo delle donne nella Resistenza. L’episodio che le ha avute come protagoniste e che più ci ha colpito è stato quello delle cosiddette ’ragazze di via della Ripa’. Queste donne erano operaie delle fabbriche di Forlì (anche grandi e importanti, come la Mangelli, la Forlanini, la Benini), che la mattina del 27 marzo 1944 hanno avviato uno sciopero e hanno sfilato in grande numero fino alla caserma ’Ettore Muti’ per protestare contro la fucilazione di cinque giovani renitenti alla leva e ottenere la liberazione di un’altra decina.

Al corteo di operaie (per la maggior parte, essendo gli uomini al fronte) e di operai, se ne sono unite poi molte altre che provenivano dalle case e, per il grande numero, hanno ottenuto un successo strabiliante. In conclusione, è stato emozionante ritrovare la nostra Forlì inserita così a fondo nelle grandi vicende nazionali e vederla come protagonista, grazie a monumenti ed episodi che sono anche un importante invito a ricordare in modo vigile e critico, della ’grande storia’.

Classe 3ªF