ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Otto mesi di mistero. Perché è sparita?: "Ora è scossa, parlerà quando starà meglio"

La 46enne forlivese ritrovata lunedì a Marsiglia non ha ancora contattato i genitori in città. Oggi incontrerà il figlio 19enne in Francia.

Otto mesi di mistero. Perché è sparita?: "Ora è scossa, parlerà quando starà meglio"

Otto mesi di mistero. Perché è sparita?: "Ora è scossa, parlerà quando starà meglio"

C’è un buco di otto mesi nella vita di Erika Bravi. Otto mesi avvolti nel mistero di cui i familiari più stretti non sanno niente. Otto mesi appesi a domande e quesiti.

Certo, c’è anche un lieto fine nella vicenda della 46enne di Forlì scomparsa a Marsiglia il 25 luglio scorso. Erika è stata ritrovata dalla polizia in una struttura religiosa della città delle Bocche del Rodano. Ma ora racconterà cosa ha fatto in tutto questo tempo? Sono ancora tanti i tasselli da ricomporre. Perché una madre che viveva assieme ai due figli di 13 e 19 anni se ne è andata di colpo senza mai farsi viva? La donna è stata ritrovata dalla polizia francese in una chiesa; ha parlato al telefono col figlio di 19 anni. "Sto bene", ha detto al ragazzo. Pochissime parole.

Oggi sarà il giorno della verità? Erika Bravi parlerà nuovamente con il figlio maggiorenne. Proprio per oggi è fissato l’incontro. "La famiglia ha vissuto una lunga attesa – spiega Maria Gaia Pensieri del Comitato scientifico ricerca scomparsi – ed è ancora molto provata per tutta questa vicenda. La polizia ha detto che Erika sta bene, ma come stia psicologicamente lo sa soltanto lei". Erika non si è ancora messa in contatto con il padre e la madre: i forlivesi Zelio Bravi di 75 anni e Rita Ciafardini di 69 anni. "Probabilmente solo quando i genitori potranno riabbracciarla di persona e sentire la sua versione dei fatti – continua Maria Gaia Pensieri – si tranquillizzeranno. Hanno passato momenti durissimi, talvolta lasciandosi prendere dallo sconforto".

Ora finalmente la bella notizia è arrivata. Erika è salva. "Non sappiamo come sia riuscita a rintracciarla la polizia – dice Maria Gaia Pensieri –: un’ipotesi è che sia stato possibile trovarla grazie a dei vecchi telefoni cellulari di cui lei era in possesso. Tramite questi, forse, la polizia è riuscita a rintracciare la sua posizione. Ringraziamo per il concreto aiuto il Consolato Italiano, il Commissario straordinario per persone scomparse, il prefetto di Forlì. Grazie per la costante fiducia nei confronti della nostra associazione".

"Forse Erika adesso vuole raccogliere le idee prima di dare spiegazioni ai familiari – continua Maria Gaia Pensieri – forse si vergogna per quello che è accaduto. Sappiamo che è ospite in una struttura religiosa, ma non sappiamo altro. Piano piano capiremo le vere ragioni di questo allontanamento da casa e dai figli".

Erika, prima di sparire, aveva parlato al telefono con i suoi genitori. Aveva detto che era stanca. Era separata dal marito, originario del Marocco, e raccontava che lui non le pagava gli alimenti, e lei da sola doveva mantenere i due figli col suo lavoro di cuoca e cameriera. Nelle ultime telefonate ai genitori, prima della sua scomparsa, diceva che non ce la faceva più. I figli, dopo la scomparsa della madre, sono stati presi in cura dal padre.