Perché il Comune deve occuparsi anche di agricoltura

Polemiche sulle nuove aperture commerciali a Forlì: ex amministrazione critica attuale per attuare piani da loro stessi approvati. Espansione commerciale vista come beneficio per la città.

Perché il Comune deve occuparsi anche di agricoltura

Perché il Comune deve occuparsi anche di agricoltura

Ho letto in questi giorni sul Carlino il riaprirsi di polemiche sulle nuove aperture di attività commerciali realizzate in base al piano di commercio approvato nel 2017 dalla precedente amministrazione dopo anni di dibattiti e ritardi. Trovo perlomeno singolare che la sinistra ora contesti alla presente amministrazione di attuare quello che essi stessi hanno deciso e approvato e la accusino di non porre rimedio a quelli che quindi sono stati loro errori. Molto più coerente l’ex assessore Elvio Galassi che comunque quelle scelte le giustifica e non le rinnega.

Tutto è cominciato anni fa all’annuncio del ventilato arrivo (temutissimo da qualcuno) di Esselunga in via Bertini. Ora ricominciano le proteste contro la ‘cementificazione del territorio’ che evidentemente sarebbe a colpa della sola amministrazione Zattini: a prescindere dal fatto che ritengo che l’espansione e la diversificazione dell’offerta commerciale sia un bene per la città e per i consumatori e che sarebbe quindi un delitto impedirla, le grandi aziende che decidono di investire decine di milioni per aprire un punto vendita a Forlì non vengono per fare un dispetto o un danno a qualcuno o per rimetterci dei soldi, ma unicamente perché i loro uffici hanno rilevato che qui esisteva un deficit di offerta commerciale, da colmare in qualità e quantità. Quello che si sta facendo. Edgardo Zagnoli