Qualità della vita: bene la salute, peggio il lavoro

La provincia di Forlì-Cesena si posiziona al 40° posto nella classifica della qualità della vita del Sole-24 Ore, ma al 15° posto in quella di ItaliaOggi. I dati su salute, lavoro, benessere economico, sicurezza e servizi mostrano un quadro positivo, ma con alcune ombre.

Qualità della vita: bene la salute, peggio il lavoro

Qualità della vita: bene la salute, peggio il lavoro

Nella nostra provincia si vive più a lungo, ci sono meno giovani che non lavorano e non studiano, il redito delle famiglie è un po’ più alto, la sicurezza ha indici positivi. E fin qui le luci dell’edizione 2023 del Bes (Benessere equo e sostenibile) riferito alle provincie di Forlì-Cesena elaborato sulla base di 11 indicatori e valorizzato dalla Camera di Commercio della Romagna. E le ombre? Eccole: permane preoccupante il gap tra il tasso di occupazione femminile e maschile, troppi gli incidenti sul lavoro, la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti (20.778,23 euro) si presenta inferiore ai contesti regionali e nazionali, c’è carenza di aree verdi, pochi i musei.

Non malissimo, comunque, benché la 34ª indagine sulla qualità della vita nelle provincie italiane de Il Sole-24 Ore collochi Forlì-Cesena solo al 40° posto, ma la nostra provincia si prende una rivincita nella classifica della qualità della vita del quotidiano ItaliaOggi: siamo al 15° posto. Il tutto fa pensare che più che ad una graduatoria sia più opportuno affidarsi ad alcuni indicatori utili a comprendere il proprio posizionamento in ciascuna area. Ed eccoli, quelli valorizzati dalla Camera di Commercio.

Salute. Gli uomini hanno una speranza di vita di 83,4 anni, le donne di 85,2: tutte superiori alle medie nazionali e regionali. Il tasso di sopravvivenza per tumore, 7,3 per 10mila abitanti, ci dice che qui si sopravvive di più rispetto al nazionale (8 per diecimila abitanti).

Istruzione e formazione. L’incidenza di persone tra i 25 e 64 anni con almeno un diploma risulta più bassa della media regionale di tre punti, seppur superiore alla media nazionale; il dato dei laureati ed altri titoli terziari nella fascia d’età 25-39 è in aumento.

Lavoro. Positivi i dati sia sul lavoro giovanile (13 punti in percentuale superiore alla media nazionale e oltre 4 punti di quella regionale), come pure il tasso di occupazione complessivo (75,4%). Permane elevato il dato degli infortuni sul lavoro, che si attesta a 13,7 per 10mila occupati, superiore al dato regionale e nazionale.

Benessere economico. La retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti (20.778,23 euro) si presenta inferiore ai contesti regionali e nazionali con un saldo negativo, importante soprattutto se confrontato con il reddito regionale (circa 3.000 euro in meno); meno marcato il saldo negativo nel confronto nazionale (-1.000 euro circa).

Sicurezza. Il tasso di omicidi per 100.000 abitanti, è dello 0,3, migliore della media regionale (0,7) e di quella nazionale (0,5); il dato delle rapine denunciate per 100.000 abitanti, presenta un valore del 29,1, a fronte del 47,8 regionale e 37,4 nazionale. In aumento il dato sulle violenze sessuali, che si attesta intorno a circa 11,7 casi ogni 100.000 abitanti.

Servizi. La percentuale di bambini (0-2 anni) che ha usufruito di servizi per l’infanzia (28,5%), risulta assai superiore al dato nazionale (15,2%), anche se inferiore al dato regionale (30,9%); così come è particolarmente basso l’indicatore dell’emigrazione ospedaliera in altra regione.