SOFIA NARDI
Cronaca

Riaprono anche le scuole più colpite La preside: "Ragazzi mai soli Prof al loro fianco come volontari"

Ieri il ritorno alla Cava e Villagrappa, oggi ai Romiti. "Niente compiti, priorità ad ascolto e dialogo. Non ci siamo persi di vista: i docenti hanno dato vita a due centri di aggregazione per 300 alunni".

Riaprono anche le scuole più colpite  La preside: "Ragazzi mai soli  Prof al loro fianco come volontari"

Riaprono anche le scuole più colpite La preside: "Ragazzi mai soli Prof al loro fianco come volontari"

di Sofia Nardi

Ai Romiti e alla Cava le scuole sono chiuse da ormai due settimane. Oggi l’attesa riapertura al termine della prima fase di un’emergenza che sembrava non dovesse avere mai fine.

Daniela Bandini, dirigente dell’Istituto numero 5, il suo comprensivo racchiude in tutto 5 plessi: le scuole dell’infanzia ‘Le api’ e ‘Aloidi’, le primarie ‘Squadrani’ e ‘Tempesta’ e le medie ‘Mercuriale’. Quali delle sue sedi riaprono oggi i battenti?

"Ieri, inseguito a un sopralluogo che ho fatto insieme al sindaco Gian Luca Zattini, abbiamo potuto riaprire la scuola dell’infanzia di Villagrappa e anche le elementari della Cava, la ‘Tempesta’, che aveva subìto grossi danni nel sotterraneo e nel quadro elettrico. Gli altri plessi dell’istituto comprensivo riapriranno oggi. Le nostre zone sono state le più colpite, perciò abbiamo dovuto sopportare una lunga chiusura".

Siete riusciti comunque a stare accanto ai vostri ragazzi?

"Sì, ci siamo attivati fin da subito dando vita a due centri di aggregazione, uno alla Cava nella sede della circoscrizione e uno ai Romiti, nei giardini della scuola media. Abbiamo fornito un servizio dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18".

Su quali forze avete potuto contare?

"Quelle della solidarietà. Quando le lezioni sono sospese i docenti non hanno alcun obbligo, eppure tutto il corpo insegnante, inclusi quelli che hanno avuto a loro volta dei danni, hanno dato disponibilità. Volevamo creare uno spazio piacevole per i bambini e i ragazzi, ma anche offrire un aiuto ai genitori che, in queste settimane, hanno avuto problemi cruciali con cui fare i conti".

I vostri studenti hanno partecipato?

"Abbiamo avuto anche oltre 300 presenze. Segno che è stata apprezzata la possibilità di passare qualche ora all’insegna dello svago, del divertimento e dei sorrisi. Ma nei giorni scorsi abbiamo avuto tante prove dell’importanza della scuola per i nostri studenti".

Quali?

"Ieri, ad esempio, una classe delle medie aveva fissato un’uscita al San Domenico. Sebbene la scuola fosse chiusa, i ragazzi e le insegnanti si sono ritrovati in autonomia e hanno comunque visitato la mostra insieme, per il semplice piacere di farlo. O ancora, nei giorni scorsi alcuni studenti dovevano prendere parte a una sfida online di matematica, ma non avevano la connessione: sono state le docenti a trovare un posto sicuro per connettersi. L’elenco di storie simili sarebbe lungo".

Ora come vi preparate ad affrontare la ripartenza?

"Da un punto di vista strettamente organizzativo, ci coordiniamo continuamente con la polizia locale: il palazzetto dello sport è il cuore dell’emergenza e a pochi passi c’è la nostra scuola dove da oggi arriveranno ogni giorno oltre 600 bambini, con il rischio di creare ingorghi e caos, mentre in molte strade al viabilità è ancora preclusa. Dobbiamo essere pronti ad affrontare al meglio anche questo inconveniente".

Da un punto di vista, invece, psicologico?

"Venerdì scorso abbiamo avuto un incontro con un esperto dell’Ausl che ci ha aiutato a focalizzare il modo migliore per rapportarci con ragazzi che hanno tra loro anche vicende molto diverse: c’è chi ha subìto gravi danni, chi ora vive da parenti in luoghi lontani dalla Cava e dai Romiti e chi, invece, è stato sfiorato dall’alluvione, ma non direttamente coinvolto. Conosciamo le storie di ognuno e siamo pronti a fornire il nostro massimo aiuto".

Come si svolgeranno questi ultimi giorni di scuola prima dell’estate?

"Senza compiti, senza tensione. Ora il nostro obiettivo è garantire il dialogo e l’ascolto. Nel frattempo ci stiamo coordinando con il parroco per offrire al centro estivo della parrocchia uno spazio nei nostri cortili, dato che quelli della chiesa sono inagibili: dobbiamo metterci in rete per offrire una vicinanza anche nei prossimi mesi, ma siamo pronti: se c’è una cosa che ci ha insegnato il Covid è come trovare una soluzione per ogni problema".