Rinnovato il Fondo Casa. Aiuti per sfratti e caparre, in 4 anni 610mila euro

Patto tra Comune, Fondazione e Caritas: mediamente 1.300 euro a richiedente. Nel 2023, 260 domande: s’interviene se l’inquilino è in difficoltà economica.

Rinnovato il Fondo Casa. Aiuti per sfratti e caparre, in 4 anni 610mila euro

Rinnovato il Fondo Casa. Aiuti per sfratti e caparre, in 4 anni 610mila euro

Rinnovato il protocollo d’intesa, tra il Comune di Forlì, la Fondazione Cassa dei Risparmi e la Caritas diocesana, relativo al Fondo Casa per il sostegno alla locazione nel mercato privato. Con una somma erogata che, in media, ammonta annualmente a 1300 euro per ciascun richiedente, il fondo consente di sbloccare situazioni di morosità, che altrimenti sono suscettibili di condurre allo sfratto. E, con l’accesso alla caparra (ovvero la somma necessaria per l’anticipo sull’affitto, richiesta normalmente dai proprietari) permette di accedere alla stipula dei contratti di locazione.

L’accordo è stato firmato per la prima volta nel 2012 e, secondo i dati forniti dal Comune, sono stati erogati da allora a oggi finanziamenti per oltre un milione e 700mila euro. In particolare, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2023 sono stati messi a disposizione dei richiedenti 610mila euro, dei quali 204 contributi per l’affitto, 348 contributi connessi a situazioni di morosità e 76 per il deposito cauzionale. Destinatari del fondo sono i residenti con un reddito basso: lo scorso anno l’Isee medio dei richiedenti si è attestato intorno ai 5800 euro. La commissione che è stata costituita ad hoc: è composta dai rappresentanti dei firmatari e lavora in collaborazione con i Servizi sociali. E ha esaminato, nello scorso anno, 260 domande: verificata la compatibilità dei requisiti in possesso del richiedente, la somma necessaria a sbloccare le situazioni di difficoltà è stata erogata direttamente al proprietario dell’immobile.

"Con l’attuale inflazione e la diminuzione del potere d’acquisto, riteniamo necessario continuare a garantire queste forme di supporto al disagio abitativo – spiega Barbara Rossi, assessora al Welfare –. Si tratta di un contributo che è rivolto ad azioni anti-sfratto e per promuovere la conclusione di nuovi contratti privati, o destinato a chi non riesce a pagare l’affitto per la perdita del lavoro o per problematiche relative alla salute del percettore di reddito: in questo caso, il sostegno è previsto per un massimo di tre mensilità".

Si tratta di una buona pratica che nasce da una "proficua collaborazione tra diverse istituzioni", che, come sottolineano i firmatari, è il "vero valore aggiunto dell’iniziativa". "Una collaborazione storica, una buona prassi che va mantenuta nel tempo e che ha come partner anche i proprietari degli immobili", sottolinea Maurizia Squarzi, consigliera della Fondazione, la quale "ha investito in questa importante iniziativa, un milione di euro in dieci anni". "La collaborazione è importante – interviene Filippo Monari, direttore della Caritas diocesana di Forlì –. Il contrasto alla povertà è un tema fondamentale e quello dell’abitazione è un problema particolarmente delicato".

Paola Mauti