SOFIA NARDI
Cronaca

Ripa, è la svolta. Governo e Comune:: "Grande polo culturale nell’ex monastero"

Intesa a Roma: l’enorme area in pieno centro è abbandonata da anni. Diventerà un grande archivio: saranno conservati lì anche i reperti. recuperati in via Asiago e salvati dall’alluvione.

Ripa, è la svolta. Governo e Comune:: "Grande polo culturale nell’ex monastero"

Ripa, è la svolta. Governo e Comune:: "Grande polo culturale nell’ex monastero"

Una novità che prospetta un futuro per gli archivi forlivesi, ma anche per l’ex convento di Santa Maria della Ripa, che da anni versa in stato di abbandono e, fino a pochi giorni fa, sembrava destinato a collassare lentamente su se stesso fino a scomparire dalle mappe cittadine.

Si è svolto ieri a Roma, al Ministero della Cultura, un vertice per definire la realizzazione del nuovo polo culturale-archivistico della città di Forlì: un centro polifunzionale, che sorgerà proprio nel complesso architettonico di via della Ripa. Negli spazi saranno ospitati i documenti dell’archivio generale del Comune che sono stati tratti in salvo dopo l’alluvione: quelli superstiti, da via Asiago si trovano oggi nel capannone che conteneva l’ex Conad del Ronco, ma la soluzione è stata definita sin da subito come temporanea. Non mancheranno, inoltre, sale dedicate alla multimedialità, volte a parlare anche un’utenza giovane. L’occasione è ghiotta anche per l’ex monastero che per decenni sembrava stagnare in una palude di difficoltà burocratiche, prima tra tutte data dalla proprietà, non comunale, ma demaniale: il prossimo passo ora è proprio il passaggio al Comune.

Il monastero fu edificato tra il 1474 e il 1479 da Pino III degli Ordelaffi e passò alle Clarisse nel 1484. Nel 1796 le truppe napoleoniche ne devastarono la chiesa e due anni dopo il luogo di culto venne soppresso definitivamente. L’edificio servì come caserma fino al 1995, poi la dismissione. L’ex convento è molto amato dai forlivesi, al punto che nel 2022 ha ricevuto ben 3.354 voti, piazzandosi all’8° posto nel censimento dei ‘luoghi del cuore’ del Fai.

Al tavolo, convocato dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, erano presenti, tra gli altri, il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Galeazzo Bignami; la sottosegretaria alla cultura Lucia Borgonzoni e il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini. "Da un evento drammatico – ha dichiarato il ministro Sangiuliano – vogliamo far nascere un’occasione per lo sviluppo culturale della città di Forlì. Con il viceministro alle Infrastrutture, l’amico Galeazzo Bignami, vogliamo far rinascere l’archivio comunale danneggiato seriamente dall’alluvione dei mesi scorsi. Il sindaco ci ha indicato il sito di Santa Maria della Ripa quale possibile sede del nuovo polo culturale sul quale intervenire con un grande progetto". "Grazie all’impegno del ministro e del sindaco – ha aggiunto Bignami –, la città di Forlì si vedrà restituita uno spazio fondamentale che diverrà fruibile per tutti i forlivesi, realizzando ciò che il Governo sin dai primi giorni dell’alluvione si è impegnato a fare, ovvero che questo dramma che ha colpito la Romagna diventi un’opportunità di crescita e rafforzamento per tutto il territorio". Per il sottosegretario Borgonzoni "sin dal primo momento il Ministero ha fatto sentire la propria presenza sul territorio, attivandosi con ogni strumento a disposizione. Un impegno che in tutti questi mesi non ha mai subìto una battuta d’arresto e che oggi si rinnova nella volontà di dare vita a un progetto di forte valore per la comunità. Ho proposto di includere nel progetto anche uno spazio per aprire al pubblico la visione di quanto custodito dall’Archivio Luce e poi un centro documentaristico sull’architettura razionalista, per accompagnarne il percorso di candidatura transnazionale Unesco a partire proprio dal Miglio Bianco".

"Siamo soddisfatti – le parole del sindaco Zattini – della disponibilità del governo rappresentato dal ministro Sangiuliano, dal viceministro Bignami e dal sottosegretario Borgonzoni che hanno accolto le nostre proposte per recuperare un’area importante dove far nascere un grande polo culturale della Romagna".