Rocca San Casciano

I ragazzi hanno incontrato i Maestri del lavoro e il Console provinciale, che hanno illustrato la storia del vessillo nazionale

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Il 15 settembre 2023, ad inizio anno scolastico, sono venuti presso il plesso di Rocca San Casciano i Maestri del lavoro di Forlì e Cesena, il Console provinciale Massimo Marescalchi e Stefano Ragazzini, per donarci le bandiere dell’Italia e dell’Europa, in quanto le nostre erano ormai logore e scolorite. La cerimonia è stata emozionante con i nostri compagni della primaria che sventolavano le bandierine del tricolore e cantavano l’Inno d’Italia in presenza del sindaco di Rocca Pier Luigi Lotti e del dirigente scolastico Antonio Enrico Pantaleo Citro, mentre alcuni di noi suonavano nella banda rocchigiana. L’evento è stato davvero speciale e non è stato solo commovente vedere issare le bandiere nuove, ma soprattutto, a distanza di tempo, riconoscere il valore di quel gesto a cui si è dato maggiore rilevanza. Dopo il rientro dalle vacanze natalizie, quando i Maestri del Lavoro, Massimo Marescalchi e Antonio Rocchi, sono venuti in classe per parlarci della nascita del tricolore e dell’art. 12 della Costituzione italiana.

Attraverso alcune diapositive ci hanno illustrato come la bandiera italiana sia più volte cambiata nel corso del tempo. L’origine del tricolore risale al 1794 quando, dopo un moto rivoluzionario scoppiato a Bologna contro lo Stato pontificio, lo studente Luigi Zamboni e il patriota piemontese Giovanni Battista De Rolandis scelsero come distintivo del loro gruppo la coccarda tricolore francese per poi sostituire il colore azzurro della bandiera d’oltralpe con il verde.

La nascita ufficiale del tricolore risale, però, al 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia quando, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, il Parlamento decretò che fosse reso universale lo stendardo della Repubblica Cispadana. Inizialmente la bandiera aveva le bande orizzontali, successivamente nel Regno d’Italia nella bandiera a bande verticali fu aggiunto al centro lo stemma reale di Casa Savoia, eliminato definitivamente nel 1946 quando l’Italia divenne una Repubblica. Ci siamo poi soffermati a riflettere insieme ai Maestri del Lavoro sul significato dei colori della nostra bandiera, perché ad essi vengono attribuiti diversi significati.

Sembrava che i colori verde, bianco e rosso nel periodo napoleonico rappresentassero rispettivamente la speranza, la fede e l’amore, successivamente si pensò ai prati verdi, alla neve delle Alpi e al sangue dei patrioti richiamando alla memoria alcune parole del discorso di Giosuè Carducci pronunciato nel 1897 in occasione del Centenario della nascita del tricolore ’Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all’Etna; le nevi delle Alpi, l’aprile delle valli, le fiamme dei vulcani’.

A noi tra le tante interpretazioni piace credere che il verde rappresenti la speranza, il bianco la fede e il rosso l’amore. Al termine della Seconda guerra mondiale il nostro Paese aveva bisogno di nutrire speranza e di credere in un futuro migliore senza più guerre, violenze, soprusi, che avevano caratterizzato per lungo tempo il periodo immediatamente precedente.

Un’altra curiosità emersa durante l’incontro con i Maestri è stata quella relativa allo stendardo presidenziale. Esso ha la forma quadrata con i colori rosso, bianco e verde racchiusi da una bordatura azzurra per simboleggiare le Forze Armate di cui il Presidente della Repubblica è capo.

L’azzurro dal 1910 è il colore delle maglie della Nazionale di calcio italiana e viene utilizzato ancora oggi durante gli eventi sportivi. Abbiamo imparato tante cose interessanti dall’incontro con il Console provinciale Massimo Marescalchi e il Maestro del lavoro Antonio Rocchi e, ringraziandoli di nuovo per il loro intervento in classe, auspichiamo che in futuro possano dedicare ai nostri compagni di scuola una piccola fetta del loro prezioso tempo come hanno fatto con noi.

Classe 3ªE