OSCAR BANDINI
Cronaca

S. Sofia, attivata la Cot: "Più cure di prossimità"

Intervento da 250mila euro al Nefetti per ospitare la centrale operativa che aiuta nel valutare i pazienti.

S. Sofia, attivata la Cot: "Più cure di prossimità"

S. Sofia, attivata la Cot: "Più cure di prossimità"

È stata attivata la Centrale Operativa Territoriale distrettuale a Santa Sofia. È situata in via Valbonesi 1, al primo piano dell’Ospedale Nefetti, dove sono stati realizzati gli interventi di manutenzione straordinaria necessari (per un investimento di 250.000 euro, finanziato da fondi Pnrr Missione 6 Salute).

La Centrale operativa (Cot o ‘spoke’ in termini tecnici’) è operativa dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 14, e vi svolgono servizio professionisti adeguatamente formati alla risposta telefonica con funzione di triage ed in grado di effettuare valutazioni multidimensionali d’equipe e progettazione degli interventi.

"E’ un ulteriore significativo passo nello sviluppo e potenziamento della rete di assistenza di prossimità – afferma il direttore del distretto di Forlì dell’Ausl Francesco Sintoni - e rappresenta la chiave per l’integrazione interna tra la filiera dei servizi e i professionisti coinvolti nei diversi luoghi e livelli di cura, assicurando continuità, accessibilità e complementarietà dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria".

Nello specifico la Cot garantisce al cittadino una visione completa del suo stato di salute, così da permettere ai singoli professionisti coinvolti nei diversi gradi di cura di interagire e decidere gli interventi più appropriati: questo consente decisioni tempestive nel rispetto dell’appropriatezza delle risorse impiegate, oltre ad aumentare la condivisione e l’integrazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e in generale con tutti i nodi della rete territoriale e ospedaliera.

"L’attivazione nei tempi previsti delle Cot distrettuali di Santa Sofia, in questo caso la seconda presente nel Distretto di Forlì, è un’ulteriore conferma nei fatti dell’attenzione che riserviamo anche ai territori delle aree interne – aggiunge Sintoni –, dove può essere meno agevole l’accessibilità dei cittadini ai servizi. Come le Case di Comunità e i Cau, le Cot si inseriscono nell’ambito dello sviluppo della rete dei servizi del territorio per far sì che la prima opzione di cura e di assistenza – conclude il dirigente – sia quella in prossimità del domicilio. In sostanza si tratta di una ‘centrale intelligente’, di un motore delle risorse di un territorio, non solo dei diversi soggetti del settore pubblico, per muoversi nella maniera più coordinata possibile".

La Cot diventerà una delle principali interfacce con il Servizio 116117 attualmente in fase di progettazione operativa e potrà essere contattata non dal privato cittadino, ma da uno dei soggetti che si stanno occupando della sua assistenza, vale a dire il medico o pediatra, un ospedale o altri nodi della rete sociale e sanitaria. I destinatari della sua attività sono i cittadini cosiddetti ‘fragili’, persone prevalentemente anziane o con disabilità o malattie invalidanti, che nella maggior parte dei casi presentano un quadro composto da più patologie. L’obiettivo è di mantenere il più possibile la persona dentro al proprio contesto di vita e alla rete relazionale.