Scuola media Cusercoli

I ragazzi hanno intervistato alcune vittime del diluvio di maggio: dalla paura di perdere tutto alla solidarietà dei tanti volontari

Scuola media Cusercoli

Scuola media Cusercoli

Tra il 16 ed il 17 maggio 2023 la Romagna è stata colpita da una disastrosa alluvione causata da piogge incessanti. Il diluvio ha causato allagamenti, la rottura degli argini dei fiumi e ha determinato gravissimi danni: frane, case sommerse, campi allagati, strade bloccate. Tutti hanno contribuito ad aiutare chi si trovava in difficoltà, provando a recuperare ciò che non era stato completamente distrutto; purtroppo però, ancora oggi, i danni sono visibili e ci vorrà sicuramente molto tempo prima di ritornare come prima, o quasi.

Noi ragazzi della 3ªB della scuola ’Don Milani’ di Cusercoli abbiamo intervistato alcuni amici che hanno subìto in prima persona queste catastrofi: Lorenzo e Ginevra, studenti, e Laura, Marta e Monia, 35enni forlivesi.

Dalle loro voci emerge ancora tanta ansia e paura al ricordo di quei giorni terribili, ma siamo riusciti a scorgere un barlume di speranza e soprattutto di gratitudine verso chi li ha aiutati.

Che ricordo avete di quei giorni?

Monia: "Ricordi vivissimi! Il rumore dell’acqua, le sirene, gli elicotteri e le grida delle persone che chiedevano aiuto. Ricordo tante luci, ma intorno c’era buio completo".

Marta: "Ero smarrita perché non sapevo a chi rivolgermi. Il buio non mi permetteva di capire la gravità della situazione, eravamo isolati".

Ginevra: "Siamo dovuti andar via, portati fuori dalla nostra casa dai Vigili del Fuoco e per un periodo siamo stati ospitati dai miei nonni a Cesena".

Ci sono stati danni alla vostra casa? Avete perso oggetti di valore?

Laura: "No, non ci sono stati danni alla mia casa perché si trova tra il secondo e il terzo piano, ma ho subìto danni al garage in quanto è stato totalmente sommerso per cinque giorni. Ho perso cose di valore nonostante sia riuscita a metterne in salvo alcune, ma purtroppo tantissimi oggetti e ricordi che tenevo riposti nel garage sono andati perduti".

Lorenzo: "Non ho perso niente di valore materiale bensì di valore affettivo, ad esempio ricordi dei miei nonni da piccoli. La nostra casa ha subìto tanti danni, ed ancora oggi abbiamo muri senza intonaco e umidità dappertutto".

Marta: "Non tanto oggetti di valore monetario quanto affettivo, perché nel garage erano riposti tantissimi dei miei ricordi: foto, quadri, giocattoli di mia figlia, ricordi dei miei genitori, i pizzi fatti da mio nonno. Non avevo posto in appartamento e li custodivo in garage, sapevo che erano lì".

Cos’avete provato in quei momenti, e dopo?

Ginevra: "Quei momenti sono stati molto pesanti; una volta andati via eravamo preoccupati perché per circa un mese e mezzo non sapevamo le condizioni della casa; però dopo essere tornati ho tirato un sospiro di sollievo e nonostante tutto ritengo di esser stata fortunata".

Monia: "Emozioni contrastanti. Dalla paura all’incredulità all’impotenza. Il mio quartiere era di un unico colore, quello del fango".

Laura: "La notte in cui è successo tutto eravamo increduli e spaventati. I giorni dopo, la paura si è trasformata in rabbia e tristezza perché ognuno di noi aveva perso qualcosa".

Marta: "Tutte le volte che piove, il pensiero va a quei giorni, alla paura che possa capitare ancora".

Avete ricevuto aiuti esterni?

Lorenzo: "Sì, ogni giorno venivano amici e parenti che si offrivano di aiutarci. Circa cinque giorni dopo abbiamo dovuto rifiutare alcuni aiuti; un giorno sono venuti anche volontari da Milano".

Ginevra: "Abbiamo ricevuto aiuti dal Comune e dalla Pro loco, ci hanno poi anche ospitati nella casina del castello di Cusercoli e la strada di casa nostra è stata riparata con degli incentivi in poco tempo".

Monia: "Non si può parlare di alluvione senza citare gli aiuti: amici, volontari, perfino sconosciuti si sono infilati gli stivali e hanno imbracciato una pala buttandosi in mezzo al fango. L’aiuto è stato anche vedere il loro sorriso e la disponibilità; li hanno chiamati ‘angeli del fango’. Senza di loro avremmo avuto solo ricordi tristi e disperazione, invece questa solidarietà ci ha scaldato i cuori".

Classe 3ªB