"Servono lavori definitivi: ancora 60 fuori casa"

Il coordinatore di un quartiere di Forlì, i Romiti, chiede interventi di messa in sicurezza e un piano di ricostruzione dopo il danneggiamento del 70% delle abitazioni, esercizi commerciali e aziende agricole. Richiesta di un segnale di rassicurazione per le sessanta persone ancora fuori casa.

"Un quartiere, i Romiti, che conta 5mila abitanti e che è stato danneggiato per circa il 70%, tra abitazioni, esercizi commerciali e aziende agricole". Le parole del coordinatore Stefano Valmori non lasciano molto spazio alle interpretazioni: "la situazione è difficile: abbiamo ancora una sessantina di persone fuori casa". Quello che chiede il coordinatore è la certezza degli interventi, che consentano la messa in sicurezza del territorio: "Siamo ancora agli inizi della ricostruzione dopo questo evento tragico. Quello che conta per noi è la sicurezza: sappiamo che stanno sistemando le idrovore, ma quello che chiediamo è un piano di ricostruzione, un cronoprogramma ben definito, con i tempi. Gli argini sono stati ricostruiti, anche se ci hanno detto che non sono sicuri. Ma la cosa più importante sono le idrovore, perché la rottura della Fontana 2, in via Martiri delle Foibe, è quella che ha determinato la distruzione definitiva del quartiere, altrimenti avremmo avuto molta meno acqua".

Dunque, la richiesta del coordinatore, in particolare al Consorzio di bonifica è "che si sbrighino a fare i lavori definitivi, anche se dovessero concludersi nel 2024: l’importante è che si facciano, perché c’è ancora tanta paura. Poi certo, c’è la ricostruzione del quartiere, con le risposte sul piano finanziario da parte dello Stato, della Regione e anche del Comune. Ci siamo rimboccati le maniche e adesso aspettiamo, ma non possiamo aspettare per molto. Siamo fiduciosi, – conclude – ma vogliamo un segnale che ci rassicuri".

p.m.