Sit-in davanti all’Università: "Dibattito pro Palestina negato": "No ad incontri di natura politica"

Gli studenti hanno manifestato contro il presidente del Campus che non ha concesso l’aula per far parlare un’attivista. La replica: "Abbiamo un regolamento che lo vieta. Sarebbe stato un pericoloso precedente".

Sit-in davanti all’Università: "Dibattito pro Palestina negato": "No ad incontri di natura politica"

Sit-in davanti all’Università: "Dibattito pro Palestina negato": "No ad incontri di natura politica"

Nell’idea degli organizzatori avrebbe dovuto essere un’assemblea incentrata sulla questione palestinese e si sarebbe dovuta tenere ieri, all’interno, in un’aula dell’università.

Le cose sono andate diversamente e l’evento si è trasformato in un sit-in in piazza Solieri, sotto gli uffici della presidenza.

Nel mirino? Il presidente del Campus di Forlì Emanuele Menegatti. Le ragioni sono semplici a dirsi: "Abbiamo fatto richiesta di un’aula, ma ci è stata negata – spiegano gli organizzatori dell’associazione ‘Cambiare rotta’ –. Non troviamo valide le ragioni che ci hanno portato, perciò oggi siamo qui a protestare".

Il focus della giornata avrebbe dovuto essere il conflitto attualmente in corso in Palestina, ma osservato da una prospettiva particolare: "Abbiamo invitato un’attivista per la liberazione palestinese, Mariam Abu Daqqa – spiegano i ragazzi – e con lei avremmo parlato dei legami tra università e conflitti. Il tema è complesso: abbiamo fatto molte ricerche dalle quali è emerso che praticamente tutte le università hanno accordi con aziende private, pensiamo a Leonardo, o alla stessa Nato, che di fatto le legano alle filiere belliche".

Le ragioni portate da Menegatti per giustificare il suo ‘no’ risiedono nella natura dell’incontro: "Non avremmo davvero potuto fare altrimenti – argomenta il presidente del Campus –, infatti abbiamo un regolamento che ci vieta espressamente di concedere spazi per eventi con una natura politica. Anche a Bologna è stato negato uno spazio per un incontro molto simile a questo e credo che lo stesso accadrebbe in tutte le università".

Secondo Menegatti il tema – decisamente caldo – della guerra in Palestina non è il punto: "Se ci fosse stata chiesta un’aula per una conferenza sullo stesso tema in cui i relatori fossero docenti o tecnici non avremmo esitato. Noi stessi, anzi, abbiamo organizzato momenti di riflessione su questi stessi argomenti. Il problema è che la ospite invitata è un’attivista e ha un ruolo espressamente politico. Se avessimo fatto un’eccezione avremmo creato un pericoloso precedente".

Non ci stanno gli organizzatori che rispondono con una provocazione: "Il mondo degli atenei è il primo che, tramite accordi e collaborazioni, si trova ad essere politicamente schierato". A margine del sit-in improvvisato di ieri, comunque, l’assemblea si terrà lo stesso, ma oggi "negli spazi esterni all’università – precisano i ragazzi –, pur sempre nei pressi del teaching hub".

Sofia Nardi