Sopralluogo sulla Ss67 La deputata Tassinari "Sembra bombardata Al lavoro per riaprirla"

Presente, oltre alla parlamentare ex sindaca di Rocca, anche il capo compartimento dell’Anas di Bologna. Tredozio ancora isolata. La Vietina: "Confidiamo in un ponte provvisorio dell’esercito".

Sopralluogo sulla Ss67  La deputata Tassinari  "Sembra bombardata  Al lavoro per riaprirla"

Sopralluogo sulla Ss67 La deputata Tassinari "Sembra bombardata Al lavoro per riaprirla"

La riapertura della strada statale 67 da Dovadola a Rocca San Casciano resta la principale emergenza delle popolazioni della valle del Montone. E’ la richiesta che anche ieri i sindaci di Dovadola, Rocca e Portico, Francesco Tassinari, Pier Luigi Lotti e Maurizio Monti hanno rivolto alla deputata forlivese Rosaria Tassinari e al capo compartimento dell’Anas di Bologna, Aldo Castellari, che hanno effettuato un sopralluogo da Dovadola al Muraglione. Racconta la Tassinari per dieci anni sindaco a Rocca: "La statale 67 è talmente sconvolta da decine e decine di frane, specialmente da Dovadola a Rocca da sembrare irriconoscibile. Anzi, sembra bombardata". A Dovadola la deputata azzurra ha incontrato anche Castellari, sollecitato in mattinata ad intervenire sul posto.

"Il responsabile dell’Anas – racconta la deputata azzurra – si è reso conto della gravità della situazione e ha assicurato che i lavori per liberare la strada dalla frana del Casone-Vallicelle e metterla sicurezza al minimo proseguiranno a ritmo serrato". La situazione è altrettanto grave ad un km a valle di Rocca San Casciano, dove un fronte di oltre 200 metri ha coinvolto la statale, non solo con smottamenti che la ditta Cta di Rocca ha già rimosso, "ma anche con tratti della strada che stanno franando a valle", come sottolinea il responsabile della ditta Enrico Neri. Aggiunge la deputata Tassinari: "Anche qui l’Anas è impegnata a liberare la strada e a metterla un minimo in sicurezza per far transitare i mezzi di soccorso e poi anche i cittadini". Dopo aver ascoltato i sindaci di Dovadola, Rocca e Portico, la deputata Tassinari conclude: "Ora bisogna fare tutto il possibile, insieme a tutte le istituzioni, per ripristinare il prima possibile la viabilità in tutto l’Appennino romagnolo, che assolutamente non va abbandonato, perché altrimenti al disastro si aggiungerebbe il disastro dell’abbandono. Governo, Parlamento, Regione, Provincia, sindaci e associazioni di categoria dobbiamo essere vicini ai cittadini, alle imprese, alle aziende e al territorio nel suo complesso, tutti uniti nei primi soccorsi e nella ricostruzione".

Le frane sulle strade provinciali, comunali e interpoderale restano la priorità di tutti i comuni. Ma ce ne sono altre che minacciano anche case e aziende, come quella di Caprile o di Ca’ della Via a San Benedetto in Alpe visitate ieri dal sindaco Maurizio Monti. Con le strade chiuse preoccupano anche i rifornimenti alimentari ai negozi, ai distributori di benzina e perfino il foraggio e i mangimi alle aziende agricole. Poi restano ancora paesi e frazioni isolati. Racconta a questo proposito la sindaca di Tredozio, Simona Vietina: "Il paese è ancora isolato e i danni alle infrastrutture incalcolabili". E aggiunge: "Con l’aiuto delle forze dell’ordine e della Protezione civile stiamo monitorando la situazione nel paese. Le vie di comunicazione verso gli abitati limitrofi sono state distrutte a causa delle frane. L’accesso al comune può avvenire solo attraverso l’uso dell’elicottero, che porta viveri e medicinali. La situazione sta mettendo a dura prova la popolazione. Da giorni siamo isolati con una scarsa connessione dati e linea telefonica intermittente. L’energia elettrica è tornata stabilmente e il presidio medico è garantito tramite personale dell’esercito". Conclude la sindaca di Tredozio: "Confidiamo però nell’intervento in tempi brevi dell’esercito, per la costruzione di un ponte provvisorio per Faenza, per avere di nuovo almeno un collegamento viario per la ripresa delle attività ordinarie".

Quinto Cappelli