SOFIA VEGEZZI
Cronaca

Stalking in aumento. Più di 30 ammonimenti dall’inizio dell’anno e centinaia di denunce

Crescono le condotte persecutorie riportate ogni giorno in provincia: tra i casi un cesenate che si appostava sotto casa della vittima e ne danneggiava l’auto.

Crescono le condotte persecutorie riportate ogni giorno in provincia: tra i casi un cesenate che si appostava sotto casa della vittima e ne danneggiava l’auto.

Crescono le condotte persecutorie riportate ogni giorno in provincia: tra i casi un cesenate che si appostava sotto casa della vittima e ne danneggiava l’auto.

"Ti ammazzo, darò fuoco alla tua casa con i tuoi genitori dentro". Questo il contenuto di uno dei centinaia di messaggi che una giovane donna di Forlì, dopo aver concluso una breve relazione con un uomo, ha iniziato a ricevere, oltre ai numerosi appostamenti sotto casa e sul luogo di lavoro, tanto da costringerla a bloccarne il contatto in rubrica e sui social, cosa che non ha scoraggiato l’ex dal trovare altri numeri di telefono e profili online per contattarla. Un’altra vittima ha raccontato alle forze dell’ordine di minacce, molestie, agguati sotto casa e danneggiamenti all’auto subìti dal compagno da poco lasciato, un noto imprenditore che gestisce un locale nel cesenate. In un ennesimo caso, lo stalker è arrivato a collocare due sistemi di gps sotto la macchina dell’ex compagna, per pedinarla.

Gli ultimi dati della polizia di Stato confermano una tendenza in deciso aumento dei casi di violenze domestiche e stalking segnalati dall’inizio dell’estate. Quelle raccontate sono solo alcune delle storie più impattanti che vengono denunciate dalle decine di donne che ogni giorno, anche nella nostra provincia, sono oggetto di questo reato, tra le mura di casa e sempre più spesso negli ambienti di lavoro, così come un centinaio circa sono i casi che stanno analizzando in queste settimane i poliziotti della divisione anticrimine. Tanto da portare il questore di Forlì, Claudio Mastromattei, ad emettere oltre trenta ammonimenti dall’inizio dell’anno.

L’ammonimento, introdotto nel 2009 in riferimento al reato di atti persecutori (il 612-bis del codice penale, a cui ci riferiamo, appunto, con il termine ’stalking’) è uno strumento di natura amministrativa che può essere proposto alla vittima che si reca dalle forze dell’ordine segnalando, con prove solide, dei comportamenti di questo tipo. In questo modo, non si attiva formalmente una denuncia (che prevede delle tempistiche lunghe e che, in alcuni casi, può anche provocare la rabbia e il risentimento dello stalker, costituendo un pericolo ulteriore per la vittima), ma il questore, dopo aver verificato l’attendibilità delle prove, convoca il responsabile per ammonirlo verbalmente, in ottica di prevenzione e dissuasione da comportamenti più gravi. Se poi lo stalker dovesse proseguire nella condotta, il questore potrà procedere con la denuncia d’ufficio e, se si arrivasse a una pena, questa sarebbe aggravata.

In più, con l’ammonimento lo stalker viene messo in contatto con i servizi sanitari dell’Ausl, che nel territorio di Forlì trovano forma nel centro ’Liberiamoci dalla violenza’, dove psicologi e psicoterapeuti con una formazione specifica lo guidano in un programma che lo aiuti a comprendere l’entità e la gravità dei comportamenti persecutori, l’unica soluzione per arrivare ad una consapevolezza che induca davvero ad un cambiamento mentale, e quindi comportamentale.