Sui bus lo spettro dello sciopero. Autisti in agitazione, l’azienda frena

Lavoratori e sindacati mettono alle strette Start Romagna: "Poco personale e niente permessi, a rischio anche la sicurezza dei cittadini". La replica della società pubblica: "Lavoriamo per risolvere i problemi".

Dichiarato lo stato di agitazione da parte degli autisti di Start Romagna, l’azienda del trasporto pubblico locale. Sostenuti dalle sigle sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, con la Faisal Cisal, l’Ugl e l’Ubs, si stanno avviando le procedure previste dalla legge 146 in caso di sciopero nei servizi pubblici essenziali, finalizzate alla tutela delle fasce orarie di garanzia. Decisivo, nel senso di procedere o meno all’interruzione del servizio, sarà l’incontro previsto la settimana prossima, tra sindacati e rappresentanti dell’azienda.

Sul tavolo alcuni problemi che si trascinano da tempo e che sembra non trovino soluzione. Primo fra tutti la scarsità di personale, che si ripercuote sull’organizzazione del lavoro, fino a rendere impossibile una normale turnazione e, soprattutto, la fruizione delle ferie. Con permessi negati, anche in caso di visite mediche.

"Non sono in gioco solo i diritti del lavoratori – spiega Giuseppe Montesano, segretario generale della Filt Cgil di Forlì-Cesena –, ma anche quelli dei cittadini, ai quali va garantito un servizio pubblico efficiente. Tanto più adesso, visto che parla tanto di transizione ecologica". I sindacati chiedono, tra l’altro, che anche gli enti proprietari, cioè i comuni di Forlì e Cesena e la Regione, si facciano carico del problema, perché si arrivi ad una soluzione al livello di trattativa di secondo livello, cioè territoriale.

"La situazione si aggrava sempre di più e preoccupa anche in termini di sicurezza sul lavoro e nei confronti dell’utenza – sostengono i sindacati – poiché si passa dalla negazione delle ferie, alla continua richiesta di lavoro straordinario da parte dell’azienda".

In una nota l’azienda fa sapere che "lo stato di agitazione prevede un incontro formale che è programmato per la prossima settimana, quando affronteremo le problematiche sollevate. Le rivendicazioni sono note, così come gli sforzi di Start Romagna per farvi fronte nell’ambito delle proprie possibilità. "Sappiamo che l’azienda è strozzata sul piano economico – aggiunge Montesano –. Ma non è accettabile che si attribuisca il problema al presunto assenteismo. L’auspicio è quello di ritrovare un clima di dialogo concreto e responsabile".

Per ora la tensione è alta, al punto che sembra non esserci una convergenza neanche sul numero effettivo di autisti presenti in azienda, che, secondo l’azienda, sarebbero 122 a Forlì e 134 a Cesena, mentre, secondo i sindacati, sono 99 a Forlì e 124 A Cesena. "I numeri dichiarati non sono reali – sostengono i rappresentati dei lavoratori – perché l’azienda mette nel conto anche autisti che, per vari motivi, sono impiegati in altre mansioni".

Paola Mauti