Terra del Sole, in duemila per i presepi

Gradito il ritorno delle comitive post Covid, ma si cercano nuovi volontari. Il vicepresidente della Pro loco: "Mancano i giovani"

Sono quasi duemila le persone entusiaste che dalla Vigilia di Natale al pomeriggio dell’Epifania hanno varcato l’atrio del cinquecentesco Palazzo pretorio di Terra del Sole per ammirare la 35ª edizione della Rassegna di Presepi. Da sempre molto apprezzata e partecipata, ogni anno la manifestazione si arricchisce di nuovi esemplari, contribuendo a rinfocolare l’atmosfera del periodo delle feste nella cittadella, presa d’assalto anche dai tanti avventori del fuoco allestito in piazza d’Armi.

"In questa edizione sono tornate le comitive – racconta Andrea Bandini, vicepresidente della Pro loco e anima della Rassegna –. In particolare i gruppi parrocchiali, venuti a mancare in epoca Covid". Tra i visitatori non solo residenti ma anche persone provenienti da tutta la provincia. "E persino da fuori regione, ad esempio da Marche e Veneto". Testimonianza del lieto passaggio, i complimenti appassionati affidati al libro delle presenze. "Riuscite a migliorare ogni anno, continuate così!", uno dei tanti elogi rivolti ai volontari della Pro loco e degli Amici del presepe, sodalizi organizzatori della manifestazione. A dire il vero sempre meno numerosi. "Mancano soprattutto i giovani, attratti da altro – dice un po’ sconsolato Bandini –. Un problema che riscontrano anche le altre Pro loco".

Tra le Natività che hanno maggiormente calamitato l’attenzione di grandi e piccini quelle realizzate dagli storici ‘artigiani’ della cittadella: Picci Capanni, autrice delle sacre rappresentazioni ricamate; lo stesso Bandini, ‘papà’ degli esemplari allocati in tronchi anche imponenti; Enzo Amadori, autore, tra gli altri, del grande presepe che riproduce la Terra santa e della stella cometa che per tante notti ha illuminato il giardino pubblico Cosimo I de’ Medici; e ancora Loretta e Franco Cimatti, presenza fissa nei locali che ospitano gli antichi attrezzi agricoli del Museo dell’uomo e dell’ambiente.

Tra gli artisti anche vari scolari: agli ‘affezionati’ del locale istituto comprensivo si sono aggiunti quest’anno altri bambini, in particolare i ‘grembiulini’ della scuola materna della vallata.

Da qualche anno purtroppo non vengono più allestiti presepi nelle casematte, gallerie che anticamente ospitavano le artiglierie. Già ricchi di umidità e prodighi di fango, i sotterranei hanno ricevuto il colpo di grazia dall’alluvione. Si auspica non definitivo. "Speriamo che in primavera tornino a essere visitabili. E chissà che in futuro non possano nuovamente ospitare qualche natività", conclude Bandini, che non esclude ‘scambi’ di rappresentazioni sacre con altri promotori di iniziative analoghe alla Rassegna terrasolana. Per scoprirlo, sarà sufficiente attendere 11 mesi: l’appuntamento è per il 24 dicembre 2024.