Trielina a Carpena: "Comunicazioni tardive, c’è paura per il futuro"

Nuova riunione indetta dalle associazioni ambientaliste sui pozzi inquinati. Intervenuti Ronchi di Alleanza Verdi e Sinistra e Zecchini di RinnoviAmo Forlì.

Trielina a Carpena: "Comunicazioni tardive, c’è paura per il futuro"

Trielina a Carpena: "Comunicazioni tardive, c’è paura per il futuro"

Il tema sono le acque contaminate nella zona di Carpena: non quelle del rubinetto, ma quelle dei pozzi, nelle quali è stato individuato un quantitativo rischioso di trielina. Sul tema era già stata organizzata lo scorso 18 aprile una riunione in Comune, durante la quale i tecnici Arpae e Ausl e l’assessore all’ambiente Giuseppe Petetta avevano risposto alle domande dei cittadini coinvolti. Le risposte, però, non sono state ritenute da tutti soddisfacenti, tant’è che mercoledì scorso è stata organizzata una nuova riunione, questa volta a Carpena, dalle associazioni ambientaliste.

"Tutti i presenti hanno percepito soprattutto sgomento e preoccupazione per il futuro e le tempistiche del ripristino, aggravata dalla mancanza di informazioni precise e puntuali da parte degli enti preposti", riporta Alessandro Ronchi, candidato per Alleanza Verdi e Sinistra. Nel mirino, in particolare, ci sono le tempistiche di comunicazione alla popolazione: è infatti trascorso quasi un anno tra l’individuazione del rischio potenziale (giugno 2023) e l’ordinanza (27 marzo 2024). Tempi tecnici normali, in base alla scansione delle verifiche sulle falde, secondo Arpae e Ausl, ma "per precauzione si poteva avvisare la popolazione del rischio potenziale, perché ciascuno potesse decidere se procedere o meno all’uso dei pozzi", secondo Ronchi che accusa sindaco e assessore di non aver "ritenuto utile segnalare un’ordinanza urgente a tutela della salute pubblica".

Tra gli altri problemi c’è anche un punto chiarito da Arpae nel corso della riunione in Comune: non si procederà all’analisi di tutti i pozzi, né con le verifiche dei pozzi privati, non solo per mancanza di fondi, ma anche perché "le falde sono mobili – come hanno spiegato i tecnici – e non rilevare alcuna sostanza pericolosa non sarebbe una garanzia". La pensa diversamente Ronchi che sottolinea: "Ritengo che il Comune possa e debba procedere immediatamente alla verifica della presenza di trielina in tutti i pozzi registrati e se l’individuazione della fonte risulterà impossibile occorrerà prevedere la copertura dei costi della bonifica o trovare una soluzione alternativa che permetta ai cittadini di far fronte ai costi dell’utilizzo di fonti alternative per irrigare orti, terreni e l’abbeveramento degli animali".

Critica anche Elisa Zecchini della lista RinnoviAmo Forlì, che si unisce alle critiche circa le tempistiche di allerta da parte del Comune e aggiunge una stoccata circa l’assenza alla riunione di rappresentanti di Ausl e Arpae e rimarca una serie di quesiti rivolti al sindaco (alcuni dei quali, in verità, già in parte affrontati alla precedente riunione che si è tenuta in Comune): "Qual è l’attuale concentrazione dei composti nelle zone interessate dal divieto? Vengono assorbite dalle produzioni agricole? Quali sono i rischi per la salute umana, animale e ambientale? Quali sono le attività di bonifica programmate?". La richiesta di Zecchini è quella di avere "risposte precise e per iscritto", in quanto "gli amministratori dovrebbero essere i primi a richiamare Arpae e Ausl ai rispettivi ruoli, non delegando questo compito ai cittadini".