"Troppe aree da urbanizzare, servono giardini"

Le associazioni ambientaliste e Parents for future di Forlì lanciano un appello all'Amministrazione perché nel prossimo Piano Urbanistico Generale non si preveda ulteriore consumo di suolo ma il riuso di fabbricati. Serve un censimento del patrimonio edilizio non utilizzato e incentivi per il suo recupero.

Il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste e Parents for future di Forlì scendono in campo per dire basta alla cementificazione che sta dilapidando il patrimonio ambientale della città. "Il suolo – si legge in una nota – è una spugna che trattiene fino 3,8 milioni di litri di pioggia per ettaro; gli amministratori con le loro scelte urbanistiche preferiscono le rendite economiche, non capendo che così continueremo ad assistere impotenti ai prossimi danni. Il Comune di Forlì sta ancora consumando suolo con la costruzione di medie strutture; sono in previsione altri 320mila metri quadri di consumo nel polo H a Vecchiazzano per la costruzione di supermercati e una casa di riposo per oltre 8mila metri quadri; altri 75mila metri quadri nel polo di Formì, in zona autostradale e ancora, il polo Alpaca tra Villa Selva e Forlimpopoli che prevede un centro logistico per 240mila metri quadri".

Le associazioni lanciano un appello all’Amministrazione affinché nel prossimo Piano Urbanistico Generale non si preveda ulteriore consumo di terreno ma il riuso di fabbricati. "Serve il censimento del patrimonio edilizio non utilizzato e un sistema di incentivi per il suo recupero". Nel Piano di Commercio del 2017 erano previste 77 aree idonee di cui 51 ancora non assegnate; per queste zone le associazioni chiedono la creazione di giardini.