Un impegno lungo quasi trent’anni

Casa Artusi promuove la tradizione culinaria italiana con successo internazionale, incluso il libro di Artusi tradotto in cinese. Contribuisce alla candidatura dell'Unesco e alla promozione dei prodotti italiani. Artusi ha varcato i confini per diffondere la cucina italiana nel mondo.

(continua dalla prima)

Quasi trent’anni di programmazione puntuale di incontri, convegni, piatti, presentazioni e tanti, tantissimi, progetti, quella di Casa Artusi per la divulgazione del sapere del grande enogastronomo e della tradizione culinaria romagnola e italiana in generale. La traduzione in cinese, infatti, non è che uno dei risultati conseguiti. Casa Artusi è tra i tre enti firmatari della proposta all’Unesco di far diventare la cucina italiana patrimonio immateriale dell’umanità. Il tradurre il libro di Artusi in tante lingue, con il cinese siamo a 11, serve da passaporto per quei mercati a cui poi poter promuovere anche la cultura italiana e i nostri prodotti, ma anche come biglietto da visita di un territorio, la Romagna, a cui far approdare visitatori da tutto il mondo.

Pellegrino Artusi attraversò i confini di Forlimpopoli, una prima volta, per trasferirsi a Firenze con la famiglia; ora ha definitivamente varcato i patrii confini per far sapere al mondo quanto sia valida la cucina italiana. In attesa di vedere turisti cinesi alle prese con la piadina romagnola nella scuola di cucina di Casa Artusi (con giapponesi, polacchi e brasiliani è successo), non resta che fare un plauso ai tanti che hanno lavorato al progetto di Casa Artusi negli anni.

Matteo Bondi