Una dolorosa bandiera bianca. Però passi giusti

Il festival Voci Nuove del 2023 non è stato trasmesso in TV, evidenziando problemi di gestione e visibilità. Tuttavia, si apprezza l'impegno per valorizzare la musica folk romagnola e ottenere il riconoscimento Unesco. Marco Bilancioni.

[Segue dalla Prima]

Nel 2023 Voci Nuove non solo non è andato in diretta o in prima serata, non è proprio stato trasmesso in tv. Peggio di così, è difficile. Per rinascere occorrerebbe un lavoro lungo e forse costoso: viceversa, la storia recente di Voci Nuove è contrassegnata da continui cambi di gestione e di formule, di conduttori e perfino di location. E la visibilità negli altri 364 giorni dell’anno pare troppo scarsa: così è arduo che le promesse della musica italiana scommettano di legare le loro sorti al nostro festival. Sventolare bandiera bianca, però, è sempre doloroso.

Meglio esclamare ‘vai col liscio’? Di positivo c’è l’attenzione per la musica folk romagnola, che cerca un rilancio. E lo fa pensando in grande e in maniera popolare: dall’invenzione dei Santa Balera, portati fino all’Ariston, agli eventi. Per non parlare dell’importante obiettivo di ottenere dall’Unesco il titolo di patrimonio immateriale dell’umanità. Una finalità che Felicori sta coerentemente sostenendo anche con idee nuove come questa. Nessuno – né tra i politici né tra gli esperti di musica – si è tirato indietro. Per una volta, neanche per colpire l’esponente di uno schieramento avversario.

Marco Bilancioni