Il commento

La nota stonata di chi ha contestato: l’atteggiamento visto non lo meritava.

Quando si dice che Forlì in gara2 ha dato tutto, siamo ben lontani dalla retorica. A parte la prestazione di Johnson (virus gastrointestinale o no...), agli altri si può dire magari che non hanno giocato bene – come Cinciarini –, non che abbiano lasciato qualcosa di intentato.

Coach Martino ha confermato Tassone in quintetto per mantenere l’impatto dalla panchina di Zampini e del capitano, allo stesso tempo limitando il piemontese praticamente a 3’: scelta corretta. Poi le ha provate tutte: quintetti alti con Magro e Radonjic da ala piccola; quintetti bassi con 4 tiratori per aprire il campo; poi zona e difese miste; Radonjic su Brooks; Valentini nell’ultimo quarto su Vildera per costringere Trieste a fare scelte diverse. A rimbalzo Forlì era stata piallata in gara1, nella seconda partita ha addirittura vinto la conta: è una statistica che, con analoghe buone percentuale altrui, dimostra l’enorme sforzo sostenuto.

Ma al di là dei numeri e delle tattiche, i biancorossi si sono buttati anche fuori dal campo per tener vivo un pallone (ancora a 2’ dalla fine con Pascolo...). Valentini si è fatto male a un dito nel fare un fallo per fermare Vildera sul -13 a -2’15”. E non avrebbe logica ipotizzare un atteggiamento diverso, dopo una stagione vincente che ha avuto come benzina proprio il sacrificio.

L’assenza di Allen basta a giustificare lo 0-2? Beh, Trieste è stata stupefacente: sfiorare il 50% da tre a questo livello è per pochissime, e in gara2 ha fatto addirittura meglio di gara1. Però... l’Unieuro è riuscita poco ad attaccare l’area, e questo è un compito strutturale di ogni guardia Usa. Anche i compagni avrebbero avuto più respiro. Inoltre Allen sa essere un ottimo difensore: vista la difficoltà su Ruzzier e Brooks (mancava fisicità a tutti i suoi marcatori), sarebbe venuto buono.

Insomma, la contestazione di una (piccola) parte della curva è stata davvero stonata. Per ragionare dei singoli, ci sarà un’estate. Ma sarebbe stato meglio lasciarsi con la cartolina di un Palafiera che, come la stragrande maggioranza, riconosceva il grande valore del gruppo. Peccato.

Marco Bilancioni

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