FRANCESCA PRADELLI
Cronaca

Agricoltori in rivolta. Nuovo blocco al casello dell’A14: "Settore devastato"

Continua la protesta dei trattori, traffico in tilt sulla San Carlo. Ma gli automobilisti solidarizzano: "Siamo dalla vostra parte".

Agricoltori in rivolta. Nuovo blocco al casello dell’A14: "Settore devastato"

Agricoltori in rivolta. Nuovo blocco al casello dell’A14: "Settore devastato"

"Non ci arrenderemo finché non ci ascolteranno davvero". Gli agricoltori non demordono e, ieri pomeriggio, a Castel San Pietro, in prossimità del casello dell’A14, è andata in scena la seconda giornata di protesta che ha lasciato un segno nettamente più incisivo della prima.

Un messaggio chiaro: gli imprenditori agricoli stanno facendo sul serio.

La mattinata è cominciata con un raduno di trattori proveniente da ogni parte del nord Italia, da Mantova fino alle zona del Ferrarese. Una volta ’raggruppati’ i mezzi, la protesta è successivamente sfociata in un corteo che ha occupato tutta la San Carlo, provocando un rallentamento notevole del traffico dell’importante arteria viaria, in direzione Medicina.

A partire dalle tre e mezzo del pomeriggio, e per tutte le due ore successive, sono stati più di duecentocinquanta i trattori che hanno deciso di ’tappezzare’ la strada, suonando il clacson e facendo partire fumogeni colorati.

L’intasamento è stato tale da impedire l’accesso al casello autostradale, mentre invece l’uscita è stata gestita dalla Polizia, pronta a presidiare ogni passo della protesta.

La maggior parte degli imprenditori portava con sè bandiere italiane sul trattore. Un modo per ribadire il senso di appartenenza, certo, ma ancora più in profondità il senso della protesta: "non far morire il settore primario italiano, un settore a rischio per via delle direttive imposte dall’Unione Europea".

Numerosi anche i cartelli presenti sui mezzi, in una ennesima richiesta di tutela dell’agricoltore, ma anche del consumatore. Tra i tanti, qualcuno risuona forte, ricordando anche "l’abbandono nei riguardi degli agricoltori dopo l’alluvione di maggio 2023". Un ulteriore senso "di desolazione che riguarda il nostro territorio nello specifico e va oltre la richiesta di tutela generica", ci tengono a sottolineare gli agricoltori.

Nonostante il disagio alla circolazione stradale, gestito e presidiato dalle forze dell’ordine, sono state poche le espressioni rabbuiate sui volti degli automobilisti: a prevalere, infatti, è stato un forte senso di solidarietà, manifestato da suoni del clacson e sorrisi nei riguardi degli agricoltori stessi.

Qualcuno si è addirittura accostato per assistere alla protesta, lanciando segni di incoraggiamento al corte e filmando il tutto con il telefonino, per una probabile condivisione social. Questo a sottolineare la consapevolezza della problematica anche tra i ’cittadini comuni’, pronti comunque a fare qualcosa nel loro piccolo.

"Vogliamo farci vedere e questo è l’unico modo – ha confermato Gianluca Fantini, uno degli agricoltori alla guida del trattore –. Abbiamo organizzato tutto stamattina (ieri ndr) accordandoci con il questore, per fare le cose nella massima sicurezza e legalità. Vogliamo essere ascoltati e basta", conclude l’imprenditore romagnolo.

Una protesta pacifica che non vuole assolutamente generare conflitto. Il presidio nella zona perdurerà certamente fino a questa domenica. Per la serata è previsto un nuovo incontro tra le forze dell’ordine e i coordinatori della protesta per capire "come muoversi" anche nei giorni successivi. Potrebbero quindi seguire ulteriori disagi al traffico sempre nella zona compre tra Castel San Pietro e Medicina.