Il sindaco di Dozza, Luca Albertazzi, correrà per un terzo mandato alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno. La candidatura, espressione della lista civica Progetto Dozza, verrà presentata alla città sabato 2 marzo alle 10.30 in sala Martelli (piazza della Libertà), a Toscanella. Ma, dopo il via libera arrivato nelle scorse settimane grazie a un decreto legge varato dal Consiglio dei ministri che ha dato appunto disco verde al terzo mandato per i Comuni fino a 15mila abitanti, è già ufficiale.
"Vuole governare per 15 anni pensando di essere indispensabile, dimostrando un inossidabile attaccamento al potere – protesta il Pd dozzese, che sostiene invece la candidatura di Luca Mainieri –. Si può voler governare per l’eternità, ma se la propria attitudine politica è il minimalismo amministrativo senza ambizione e senza visione, il destino di Toscanella e Dozza è segnato. Il Comune è relegato in una condizione di isolamento subalterno, nel Circondario imolese e nella Città metropolitana di Bologna. E se dovesse vincere le prossime elezioni la situazione si aggraverebbe".
Nelle parole del Pd locale, la contrarietà al terzo mandato sarebbe "molto diffusa e trasversale" nonché "presente anche tra gli elettori che in passato hanno votato Progetto Dozza". E la sua introduzione per i ruoli istituzionali monocratici "contraddice il principio dell’alternanza al potere, che invece è salutare per la democrazia", è la critica dei Dem. "Questa concentrazione del potere nelle mani di un ‘sol uomo al comando’ è uno schiaffo alla democrazia e alla libertà dei cittadini, perché quando si concentra il potere per troppi anni nelle mani di una sola persona si viene a creare inevitabilmente un sistema chiuso e autoreferenziale di consenso, impermeabile alle critiche e alle proposte dei cittadini", concludono senza tanti giri di parole dall’opposizione.
"Purtroppo la segreteria comunale del Pd, commissariata dall’ex deputato e sindaco di Imola Raffaele De Brasi, non perde occasione per esporsi a contraddizioni – è la replica del sindaco Albertazzi –. La loro azione è volta soltanto a tutelare gli interessi di un partito sfilacciato e poco credibile a livello locale. I tentativi di mistificazione della realtà sono all’ordine del giorno e si basano sulla volontà di confondere le persone".
Il riferimento è alla questione terzo mandato. "Il presidente dell’Emilia-Romagna e del Pd, Stefano Bonaccini, è favorevole anche per i sindaci delle grandi città e delle Regioni – conclude Albertazzi –. Non solo: il sindaco di Imola e presidente del Circondario, Marco Panieri, si è più volte detto favorevole a tale opportunità. E in questi giorni ci sono centinaia di primi cittadini a traino Pd attivi per la propria terza candidatura. La stessa legge che ha sbloccato l’opzione è stata voluta, in prima istanza, dai Dem. Questa è la verità. La coerenza, invece, non è di casa nella sede del Pd di Dozza".