Albicocche a rischio L’allarme di Coldiretti: "I frutteti soffocano"

"Ma anche fragole, pesche e nettarine stanno soffrendo. Situazione difficilissima anche per tutti i tipi di allevamento".

Albicocca di Imola e fragola di Romagna sono tra le produzioni più colpite dal maltempo, dopo che gli agricoltori erano riusciti in questi anni a salvarle dall’estinzione.

L’alluvione che ha colpito il territorio mette quindi a rischio anche la biodiversità. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, che si è celebrata l’altro ieri a Palazzo Rospigliosi a Roma. Nella Capitale sono stati portati i prodotti simboli dell’agricoltura romagnola dove l’alluvione ha devastato oltre cinquemila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile di circa 1,5 miliardi di euro.

"L’esondazione ha sommerso anche i frutteti ‘soffocando’ le radici degli alberi fino a farle marcire, con la necessità di espiantare e poi reimpiantare quasi 15 milioni di piante tra pesche, nettarine, kiwi, albicocche, pere, susine, mele, kaki e ciliegi – continua Coldiretti –. E tra queste le pesche e le nettarine di Romagna Igp le cui origini risalgono al XIX secolo, ma anche le albicocche Reale e Val Santerno di Imola, due varietà autoctone di grande qualità che già dal 1900 rappresentano una delle principali fonti di reddito per le aziende agricole del territorio e ha senz’altro contribuito ad arginare l’esodo rurale".

"Minacciata anche la Ciliegia di Cesena – incalza Coldiretti – una varietà anch’essa dalle origini antiche e molto amata per il gusto e la consistenza della polpa, così come la fragola di Romagna, i cui campi sono da decenni parte integrante del paesaggio rurale dell’entroterra ed ora sotto finiti sott’acqua".

Ma preoccupante è la situazione anche per i 250mila bovini, maiali, pecore e capre allevati nelle stalle della Romagna alluvionata dove si contano anche circa 400 allevamenti avicoli, tra polli, galline da uova e tacchini dove secondo la Coldiretti si evidenziano purtroppo diverse situazioni di criticità con migliaia di animali morti e affogati.

"In pericolo è l’importante azione di recupero delle razze storiche da parte degli allevatori, dal maiale di mora romagnola ai bovini da carne di razza romagnola, che nel passato avevano rischiato l’estinzione – avverte l’associazione di categoria –. Gli effetti dei cambiamenti climatici che si abbattono su un territorio reso più fragile dal consumo di suolo e dalla cementificazione rischiano dunque di aggravare una situazione che ha già visto in Italia scomparire dalla tavola tre varietà di frutta su quattro".