MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Banca di Imola in campo: "Cronisti in classe insegna a non fermarsi alla superficie dei fatti"

Il presidente del cda, Giovanni Tamburini: "Ci siamo fin dall’inizio. Il lavoro dei ragazzi aiuta anche noi adulti a capire le sensibilità nuove. Quest’anno mi aspetto una particolare attenzione alla sostenibilità".

Banca di Imola in campo: "Cronisti in classe insegna a non fermarsi alla superficie dei fatti"

Banca di Imola in campo: "Cronisti in classe insegna a non fermarsi alla superficie dei fatti"

Una nuova edizione di Cronisti in Classe, il campionato di giornalismo promosso dal nostro quotidiano, è alle porte. La data di partenza è martedì prossimo, quando verrà pubblicato il primo articolo degli studenti e delle studentesse delle scuole secondarie di primo grado e di alcune classi delle scuole primarie che aderiscono al progetto. Iniziativa che avvicina i giovanissimi al mondo dell’informazione, trasformando loro in veri e propri giornalisti. Un percorso che va avanti da anni, e che fortifica il rapporto con la Banca di Imola, istituto di credito appartenente al gruppo bancario La Cassa di Ravenna, partner storico del campionato.

Giovanni Tamburini, presidente del cda di Banca di Imola, ancora una volta siete al fianco degli studenti e dell’iniziativa.

"Sosteniamo il progetto fin dall’inizio e dalla sua nascita. Consideriamo la Banca di Imola e il Resto del Carlino due protagonisti importanti della vita del territorio imolese. E, nel nostro caso, lo dimostrano gli oltre 120 anni di storia, come banca locale che si è ingrandita molto, coinvolgendo anche altri territori. Ma le radici sono qui, così come una fetta importante di attività che si concentra sul circondario imolese. E allo stesso modo si comporta il Carlino che, fra le tante zone di competenza, ha una presenza costante con la cronaca a Imola. È un punto di riferimento importante per i lettori, affezionati alla carta quanto al digitale. Insomma, siamo due entità che sono diventate quasi un’istituzione per il nostro territorio. Questa è una partnership a cui teniamo molto e per questo, come dico sempre, finché il progetto andrà avanti, noi ci saremo senza dubbi. Anche perché i risultati si vedono".

In che modo?

"È un’iniziativa rivolta ai giovani, anzi ai giovanissimi. Un progetto molto interessante. Quando leggiamo e guardiamo tutte le tematiche che vengono trattate dagli allievi durante i mesi di campionato, penso che ci restituiscano un termometro delle sensibilità, influenzate sicuramente dall’attualità, ma i ragazzi hanno una capacità particolare di percepire ciò che sta più a cuore. Le loro produzioni aiutano anche noi adulti a capire quali sono le nuove sensibilità, affare non da poco".

Negli anni i nostri giovani sono cambiati molto, ma il campionato è sempre efficace.

"Al di là della forma, essere costretti a raccontare dei fatti e delle opinioni per iscritto, confrontandosi con i compagni di classe e con i professori, mette gli studenti nella condizione di dover approfondire le tematiche. La società è caratterizzata da tanta superficialità: per acquisire le notizie, viviamo il momento e difficilmente siamo attratti dal digitale per fare degli approfondimenti, perché ognuno ha il proprio modo di individuare la notizia, ingerendola e andando avanti con la propria vita. Abituarsi ad approfondire, invece, è un tema ‘vecchio’ che vale sempre. Ed è questo uno dei valori più importanti, che riguarda anche la nostra attività di banca: siamo costantemente alle prese con la necessità di aiutare i nostri clienti ad aggiornarsi e a capire ciò che stanno facendo. Questo non è facile, perché ci manca il tempo, ma questo sforzo di spingere i ragazzi a non fermarsi alla superficie, cercando di approfondire i temi è un valore che vale per la società. Un senso civico che si sviluppa e che conduce a rispettare le opinioni altrui".

I valori sono in condivisione con la banca.

"Trattare temi locali dà quel senso di comunità e di relazione con il territorio che non sono scontate per gli studenti di oggi, abituati alla globalizzazione, che porta loro notizie di altri posti con estrema facilità. In questo modo, però, non sanno cosa accade poco distante da casa loro. Questo lavoro sui temi del territorio dà un valore alla comunità, che rimane il punto di riferimento per tutti noi. Si tratta di un lavoro di approfondimento che non è scontato".

A proposito di territorio, che tremi tratteranno gli studenti quest’anno?

"Mi aspetto una particolare attenzione sui temi della sostenibilità, in maniera trasversale. Guardando anche all’impegno della banca, i temi della transizione energetica e della sostenibilità sono attuali non solo in campo economico, ma anche nelle relazioni sociali, come la parità di genere. Qualunque tema che verrà trattato, credo che sarà lavorato con questa sensibilità, molto forte nelle nuove generazioni, sembra quasi innato. Questo aiuterà tutti a fare quel passaggio di civiltà prima che di esigenza economica".

Cronisti in Classe è un’occasione da non perdere. Come si possono avvicinare gli istituti che ancora non aderiscono?

"L’aspetto competitivo aiuta gli studenti a concentrarsi, ma il progetto offre molto di più, ed è utile per il rapporto tra allievi e professori. Si tratta di un’esperienza che accomuna e che aumenta il grado di relazione tra lo studente e il professore. È una bella esperienza anche per i docenti, un modo per crescere insieme. Più si dà risalto all’iniziativa, più potrebbero aumentare le scuole. L’iniziativa ha un valore, e chi ne resta fuori perde qualcosa".