Cantieri a non finire . Osservanza e Bretella

Cosa succederà nei prossimi dodici mesi: al centro i lavori pubblici

Cantieri a non finire . Osservanza e Bretella

Cantieri a non finire . Osservanza e Bretella

Il 2024 sarà per Imola un anno particolarmente intenso, ricco di appuntamenti, ricorrenze (compreso il trentennale della tragedia per la quale questa città è conosciuta nel mondo, vale a dire la morte di Ayrton Senna) e sfide da raccogliere.

Il primo gennaio è partita, tra le polemiche, la nuova tariffa corrispettiva puntuale in materia di rifiuti. Quando lo scorso febbraio, su queste pagine, l’assessora Elisa Spada ne annunciò l’arrivo, le reazioni furono tutte positive. Dopo che, nelle ultime settimane, i cittadini hanno capito di avere a disposizione un numero di conferimenti limitato, rischiando di dover pagare di più e al tempo stesso di ritrovarsi di fronte a un aumento di rifiuti abbandonati, è scattata la protesta. Toccherà al Comune e a Hera, prima ancora che alla responsabilità dei cittadini, disinnescare pericolosi cortocircuiti di fronte a un’esigenza – quella di aumentare la percentuale di raccolta differenziata – non più rimandabile.

Il centro soffre, e non da oggi. La Giunta è al lavoro su un piano di rilancio per il 2024. Si interverrà, a quanto si apprende, anche su quella sosta a pagamento che rappresenta uno dei talloni d’Achille del cuore cittadino. Il tempo delle mezze misure è finito: di fronte a uno scenario drammatico quale quello rappresentato dalle tante serrande abbassate, dal degrado in aumento e da un senso di insicurezza crescente, servono risposte forti.

Il 2024 sarà l’anno dei cantieri, assicura il sindaco Marco Panieri. Mai, in epoca recente, la mole di lavori pubblici (portati avanti grazie ai fondi del Pnrr, che in futuro andranno in buona parte restituiti) era stata così elevata. Dalla riqualificazione dell’Osservanza (foto) passa il futuro di Imola, così come completamento della Bretella e nuovo ponte della Tosa rappresentano i punti cruciali per una città moderna.

Del resto, l’ambizione è quella di stare sul palcoscenico mondiale grazie alla Formula 1. L’equilibrio, tra investimenti pubblici e ricadute economico-occupazionali per il territorio, è delicatissimo. Al di là della questione identitaria, doverosi gli investimenti sull’Autodromo da parte di Con.Ami; a patto che il Consorzio non snaturi le finalità per cui è nato. Ancora più necessari quelli della Regione, e soprattutto del Governo, per tenere il Gran premio fino al 2030 a fronte di un contratto in scadenza il prossimo anno.

Le sfide che mettono di fronte la sanità e il sociale rappresentano, o almeno dovrebbero farlo, la priorità. È però evidente che, a livello locale, gli strumenti per dare risposta alle tante fragilità sociali emergenti e a una popolazione sempre più anziana e bisognosa di cure sono limitati. Al sistema cittadino (Comune, Asp e Ausl) il compito di utilizzare al meglio le risorse evitando sprechi, scelte sbagliate ed errori di valutazione.

e.a.