EN
Cronaca

Casa e lavoro, l’allarme della Cgil: "Prezzi in salita, ma paghe basse"

Inchiesta sui costi di città e circondario, questionari online e cartacei per dare la parola ai cittadini

Casa e lavoro, l’allarme della Cgil: "Prezzi in salita, ma paghe basse"

Casa e lavoro, l’allarme della Cgil: "Prezzi in salita, ma paghe basse"

di Enrico Agnessi

I fronti caldi sono tanti: le difficoltà nel trovare un’occupazione stabile e soprattutto ben remunerata; i problemi nel riuscire ad acquistare (o anche solo ad affittare) una casa; le ansie di una popolazione sempre più anziana, da proteggere e sostenere mentre si trova alle prese con il caro-vita. Per riuscire a capire, grazie ai numeri, quanto profonde siano queste (e altre) ferite che attraversano la società imolese, arriva un’inchiesta sui costi della città e del circondario. A promuoverla, attraverso questionari online e cartacei da distribuire in tutto il territorio della Città metropolitana, sono Cgil Bologna e Imola e Ires Emilia-Romagna in collaborazione con Reti studentesche, Sunia, Federconsumatori, Arci e Piazza grande.

"C’è carenza di dati specifici per il circondario – sottolinea Stefano Moni, segretario Cgil Imola –. Molte volte li abbiamo solo aggregati a livello di città metropolitana. Questa inchiesta servirà a far riaffiorare fragilità e problemi. E soprattutto a quantificarli. Perché un conto è la loro percezione, un altro è misurarli con chiarezza grazie a un punto di vista indipendente e alternativo, coinvolgendo anche le associazioni che trattano le fragilità".

I numeri serviranno come detto a mettere a fuoco con più precisione fenomeni comunque già ben noti al sindacato.

"È chiaro che ci troviamo di fronte a un mondo del lavoro con troppi contratti a tempo determinato, interinali e con part-time involontari – ricorda Moni –. Per quanto riguarda le nuove attivazioni, solo il 16% sono a tempo indeterminato. È un dato nazionale, ma nel circondario abbiamo le stesse percentuali. E troppa precarietà fa rima con lavoro povero: paghe basse e bassa intensità lavorativa".

Oltre al nodo occupazionale, ecco le criticità (altrettanto conosciute) sul fronte delle politiche abitative.

"I lavoratori fanno fatica a trovare casa a Imola – conclude il segretario della Cgil locale –. C’è un problema di reperibilità e prezzi elevati. I dati di Unioncamere ci dicono che anche qui è esploso il fenomeno Airbnb. Si sceglie di utilizzare le case in un altro modo".

Esigenze diverse, ma di certo non meno urgenti, quelle della fascia più anziana della popolazione.

"Gli over 65 residenti sul territorio sono ormai il 24% - ricorda Angelo Gentilini, segretario dei pensionati della Cgil –. E il 43% delle famiglie unipersonali è composto da persone anziane. Aumentano quanti hanno problemi sociali e sanitari. E che non sono autosufficienti. C’è un dato allarmante sulla crescita dei malati di Alzheimer e delle demenze in generale. Siamo molto preoccupati, ma senza le giuste risorse le cose non si cambiano". Il tutto senza dimenticare digital divide ("Una fascia di popolazione anziana rischia di essere esclusa dall’utilizzo di nuove tecnologie e di diventare vittima di truffe e raggiri") e calo del potere d’acquisto.

Tutti elementi che, come detto, verranno scandagliati grazie all’indagine i cui esiti verranno restituiti alla città nei prossimi mesi.

"Vogliamo portare avanti un lavoro il più possibile capillare – conclude Gianluca De Angelis (Ires Emilia-Romagna) – perché stanno emergendo disuguaglianze che vale la pena approfondire, prima che diventino fratture. Il questionario è online sul sito Ires, ne daremo ampia diffusione nei luoghi di lavoro e su tutto il territorio. Non ci siamo dati un vero e proprio obiettivo dal punto di vista numerico, l’importante è che sia un numero scorporato a livello di distretto socio-sanitario e abbastanza rilevante per fare correlazioni statistiche. Non vogliamo solo dire quanta gente lavora tempo a tempo determinato o è in pensione, ma capire cosa potrà succedere in futuro".