MATTIA GRANDI
Cronaca

Casolana, sabato la riapertura. Al via l’asfaltatura del bypass

La soddisfazione di Meluzzi: "Sopralluogo e poi via le transenne. Non servono passerelle o tagli del nastro"

Casolana, sabato la riapertura. Al via l’asfaltatura del bypass

Casolana, sabato la riapertura. Al via l’asfaltatura del bypass

Sono iniziati i lavori di asfaltatura del bypass di transito sulla Sp33 ‘Casolana’ a Fontanelice. E la colata del manto bituminoso sulla carreggiata polverosa coincide con l’epilogo del cronoprogramma di un cantiere, partito il 6 settembre scorso, che nella mattinata del 7 ottobre lascerà il posto alla ripresa del traffico veicolare. Un mesetto di lavoro, come da annunci della vigilia, da parte degli uomini vestiti d’arancione della ditta Cti di Imola. Più di 100mila euro di costi, tutti a carico della Città Metropolitana.

Un traguardo centrato cinque mesi dopo l’apice dell’alluvione e 66 giorni dopo la pubblicazione di quel videoappello, realizzato dai residenti con la mano sul cuore per chiedere la riapertura dell’arteria, diventato virale.

Un filmato da ribalta nazionale che piombò, a suon di condivisioni, anche sullo smartphone delle più alte cariche del governo.

L’innesco ideale per dare forma ad un’opera provvisoria (il progetto definitivo è vincolato allo stanziamento di 2,1milioni di euro da parte dell’esecutivo, ndr) ma fondamentale per la dignità della viabilità della vallata.

"Non sarà un’inaugurazione ma una semplice riapertura della strada – puntualizza Gabriele Meluzzi, sindaco di Fontanelice –. Un sopralluogo alle 10 del mattino con tecnici e dirigenti della Città Metropolitana, poi il via al passaggio dei veicoli. Nessuna passerella o iniziativa particolare seguendo la linea tenuta per il riavvio delle altre provinciali di collina".

Eppure la storia della Sp33, anche solo per quota mediatica, non è come quella degli altri collegamenti della zona. Ne sa qualcosa Stefano Colli, alla guida del Comitato Sp33 Fontanelice e ideatore del clippino da oltre 44mila visualizzazioni, che vive una vigilia di emozioni contrastanti: "Non abbiamo nulla in serbo se non la volontà di ringraziare tutti quelli che si sono dati da fare per la Sp33 – anticipa –. Contenti e orgogliosi degli sforzi fatti. Questo è il primo obiettivo importante centrato dal comitato. Niente feste perché l’emergenza nella valle non è finita".

Ma ci sono anche aspetti positivi in questa lunga storia: "L’ascolto dei residenti, che ben conoscono queste pendici, da parte della Città Metropolitana in un’ottica di collaborazione – sottolinea –. Abbiamo caldeggiato questa versione del progetto bypass, che ingloba pure opere di drenaggio e regimazione delle acque lungo il versante, come base per la riqualificazione definitiva del collegamento".

Non solo. "La riapertura? Una boccata di ossigeno in termini di sicurezza, mobilità e trasporti delle materie prime essenziali per la sopravvivenza delle attività del posto – aggiunge Colli, titolare di un agriturismo con campeggio, a due passi dalla strada franata –. Un’iniezione di fiducia per la ripresa del turismo. La gente deve tornare con serenità sulle colline".

Poi una riflessione: "Il video scatenò reazioni impronosticabili, ma un po’ ci speravamo – confida –. In quel filmato c’erano cuore, genuinità e competenza tecnologica. Così siamo arrivati alle emozioni della gente. A volte serve la disperazione di un gesto per ottenere il risultato con il coraggio di denunciare quello che non va".

Un’esperienza che ha schiarito anche le sue idee sulla politica: "Meno propaganda da parte di tutti e più aiuti ai piccoli Comuni, alle aziende e alle famiglie che sono ancora in difficoltà – sentenzia –. Si è perso tanto tempo ma il meteo ci tende ancora la mano, accelerare gli aiuti".

Ragionamenti da novello politico: "Tutto quello che ho fatto è stato mosso dalla criticità della situazione, la politica non è una mia priorità – conclude Colli –. Ho la responsabilità di quarta generazione nell’azienda di famiglia, difficile ora pensare ad altro. C’è, però, bisogno di figure esterne per aiutare il territorio. In fondo nella vita, mai dire mai".