La chirurgia del futuro: cinquecento interventi con il Robot Da Vinci

Il direttore del dipartimento, Michele Masetti: "Numeri straordinari". Fra i benefici ci sono minore durata della degenza e migliori risultati estetici

Cinquecento interventi con il Robot Da Vinci

Cinquecento interventi con il Robot Da Vinci

Imola, 26 maggio 2024 – Chirurgia robotica a quota 500. A 16 mesi dall’avvio della chirurgia robotica all’ospedale Maria della Scaletta, il considerevole numero di interventi effettuati con il Robot Da Vinci Xi è stato raggiunto lunedì scorso. "Un magnifico traguardo – spiegano dall’Ausl – che sottolinea ancora una volta la lungimiranza dell’investimento operato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, che ne ha finanziato il noleggio triennale".

Sono stati 162 gli interventi di chirurgia generale, prima disciplina che, il 9 gennaio dell’anno scorso, ha avviato questa esperienza, seguita dalla ginecologia, con 116 e dall’urologia con 92, partite dopo qualche mese. In totale sono stati 370 gli interventi eseguiti dai professionisti dell’Ausl di Imola a cui si aggiungono i 130 effettuati dalle unità operative di ginecologia e fisiopatologia della riproduzione umana e di urologia del Policlinico di Sant’Orsola, nell’ambito dell’accordo sottoscritto tra le due aziende, impegnate in un progetto comune di sviluppo della robotica.

“Sono numeri straordinari – spiega il direttore del dipartimento chirurgico dottor Michele Masetti – che nel primo trimestre del 2024 inseriscono l’Ospedale di Imola all’undicesimo posto in Italia su 130 nosocomi dotati di una sola piattaforma robotica, una classifica che abbiamo scalato rapidamente, nel 2023 eravamo al 25esimo posto, grazie all’investimento in professionalità specializzate, il dottor Stefano Tamburro, direttore della nostra UOC di Ostetricia e Ginecologia dal marzo 2023 e il dottor Marco Garofalo arrivato alla fine dell’anno scorso ma soprattutto alle equipe chirurgiche, mediche, infermieristiche e tecniche del blocco chirurgico, che si sono formate con precisione e rapidità". I più importanti vantaggi clinici per i pazienti che si sono già potuti riscontrare – spiegano dall’Ausl – sono rappresentati dalla minima necessità di ricorrere alle trasfusioni di sangue, dalla notevole riduzione del dolore post-operatorio, dalla riduzione della durata della degenza, dal minor rischio di complicanze, da più rapidi tempi di recupero e da migliori risultati estetici.