Ciclabile di Zello, Carapia critico:: "Temo il Comune ripeta gli errori"

Il leghista: "Spaventati per quanto potrà realizzarsi, visti i precedenti"

Ciclabile di Zello, Carapia critico:: "Temo il Comune ripeta gli errori"

Ciclabile di Zello, Carapia critico:: "Temo il Comune ripeta gli errori"

"Siamo spaventati per quello che potrà realizzarsi con la ciclabile a Zello, nonostante i cittadini abbiano raccolto giustamente le firme per realizzarla e ci siano i fondi per farlo". A dirlo è il consigliere comunale della Lega, Simone Carapia, che in merito alla progettazione dell’importante intervento da quasi due milioni di euro (di cui 1,5 milioni di contributi europei) sfodera l’arma dell’ironia: "Tra l’assessora Spada e Area Blu, non vorrei che il duo-sciagura sul Santerno colpisse per l’ennesima volta, viste le ‘perle’ di ciclabili che hanno sfoggiato in città ultimamente. Perché – prosegue il leghista in riferimento alle recenti polemiche per quanto realizzato in zona industriale – una pista ciclabile non può partire con due metri e ridursi sul fosso come accade a Imola".

Ecco perché Carapia teme che "vengano perpetrati certi errori come in aree della città dove con le ciclabili sembra di essere su ‘Scherzi a parte’". E più seriamente: "Che senso ha prendere dei finanziamenti per realizzare opere che non sono utilizzabili? O parzialmente utilizzabili? – domanda l’esponente di opposizione –. Ci sono errori che denotano ‘superficialità’ e ‘pressappochismo’ di chi governa e gestisce la mobilità cittadina, perché per creare una pista ciclabile sicura ci vogliono spazi adeguati, protezioni, altrimenti le ciclopiste diventano un rischio per l’incolumità di chi viaggia sulle due ruote".

Nelle parole di Carapia, promuovere l’uso della bicicletta è "un fatto assolutamente positivo, così come i provvedimenti che tutelano l’incolumità dei ciclisti e degli automobilisti, Ma su questo versante – conclude il leghista – direi che la mobilità green del Comune è urgentemente da rivedere. Le ciclabili comportano diritti e doveri da parte degli utenti della strada e non dovrebbero creare motivo di indeterminazione. Chissà se al ‘bike park’ che allestiranno in occasione del passaggio del Tour de France insegneranno come interpretare queste grottesche piste ciclabili...".