Concerti per le residenze di cura: "Doniamo musica d’arte agli ospiti"

Quattro giorni di concerti nelle residenze di cura di Imola con giovani talenti della Fondazione Accademia Internazionale Incontri con il Maestro. Il progetto "Munera, la musica nei luoghi di cura" promuove la musica d'arte come cura per il benessere fisico e mentale. Iniziativa accolta con entusiasmo dagli allievi e supportata dal Comune di Imola e dal Nuovo Circondario Imolese.

Concerti per le residenze di cura: "Doniamo musica d’arte agli ospiti"

Concerti per le residenze di cura: "Doniamo musica d’arte agli ospiti"

Quattro giorni di concerti per le residenze di cura. Da domani a domenica a Imola, in cinque case di residenza per anziani e disabili, si esibiranno in concerti i giovani talenti della ‘Fondazione accademia internazionale incontri con il maestro’ di Imola. Il progetto, denominato "Munera, la musica nei luoghi di cura" è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Imola e con il Nuovo Circondario Imolese. Una scelta, quella del titolo del progetto, non casuale. "’Munera’ è il plurale della parola latina ‘munus’, significa dono ed è lo spirito che definisce al meglio questa iniziativa – spiega Angela Maria Gidaro, sovrintendente della Fondazione –. Noi vogliamo donare musica d’arte agli ospiti delle strutture, ai loro famigliari e agli operatori, perché anche la musica può essere una cura". Un’idea di cura che si evince dallo stesso logo: una mano che sostiene una casa con un cuore. Il progetto prende ispirazione dalle parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale nel 2020, facendo riferimento al periodo Covid che stava vivendo l’Italia, espresse un augurio di rinascita economica accompagnata da una esplosione di "creatività, di cultura, di arte e di bellezza". Bisogno che la Gidaro ritiene fondamentale. "Ai giorni d’oggi viviamo un momento in cui c’è tanto smarrimento. Urge attenzione verso la salute mentale, ma anche verso quella fisica – sottolinea –. Fare ricorso al nostro patrimonio culturale umano è fondamentale per ritrovarsi. La musica d’arte è un mezzo potentissimo affinché ciò accada, perché è un modello che eleva la qualità della vita e cura lo spirito delle persone. La nostra Accademia più che mai fa attenzione alla ricerca, alla bellezza, alla qualità e alla sensibilità. Per questo sentiamo il dovere di metterci a disposizioni della cura verso le persone attraverso la musica d’arte, patrimonio dell’umanità intera. Ci teniamo in questo modo anche a far passare un messaggio di inclusione, ovvero come si può scoprire la bellezza dell’arte anche nei luoghi dove c’è più sofferenza, dove nessuno se lo aspetta". L’iniziativa è stata immediatamente accolta con entusiasmo dagli allievi nel momento in cui è stata proposta. "Hanno capito sin da subito di essere stati chiamati per qualcosa di speciale, più del solito", conclude la Gidaro. Si parte domani alle 10, alla Casa residenza anziani “Fiorella Baroncini”, con il quartetto d’archi composto da Sofia Ceci violino, Tommaso Caprioli violino, Edoardo Cessari viola e Irene Barsanti violoncello. Sempre domani, ma alle 15, a “Villa Armonia”, ecco Erika Ngarmcroh al violino e Paolo Felli chitarra. Il programma seguirà nel weekend.

Francesca Pradelli