De Brasi contro Albertazzi: "Grave delegittimare il candidato avversario"

Scintille elettorali a Dozza dopo gli strali lanciati ai dem dal primo cittadino. Il segretario locale del Pd: "Superata la linea rossa della buona educazione". .

De Brasi contro Albertazzi: "Grave delegittimare il candidato avversario"

De Brasi contro Albertazzi: "Grave delegittimare il candidato avversario"

"Da parte nostra nessun astio né rancore, lavoriamo per costruire un’alternativa democratica a Progetto Dozza. Ed è grave da parte sua delegittimare il nostro candidato". Chiamato direttamente in causa, Raffaello De Brasi, segretario del Pd di Imola, risponde con una lettera all’intervista con il sindaco di Dozza, Luca Albertazzi, che ha ufficializzato la sua terza candidatura, lanciando diversi strali al Pd.

De Brasi, risponde punto su punto, accusando Albertazzi di aver superato "la linea rossa della buona educazione". La prima affermazione alla quale De Brasi ribatte è quella che il Pd, secondo Albertazzi, sarebbe favorevole al terzo mandato. "Siamo contro il terzo mandato, come è dimostrato dal voto in Senato del senatore Manca e di tutto il Gruppo del PD(...)". Un punto chiave è anche quello della delegittimazione dell’avversario. Albertazzi ha affermato che dietro Mainieri ci sono "i soliti noti", vale a dire "De Brasi e il Pd imolese". "Nell’intervista Albertazzi dice che Luca Mainieri non è il suo avversario – afferma il segretario del Pd di Dozza – . Si tratta di parole gravissime tese a delegittimare il candidato di un vasto arco di forze progressiste, riformiste e ambientaliste che lo sostengono. Sulle parole denigratorie nei confronti del suo avversario risponderà se vorrà Luca Mainieri, ma una cosa voglio dire. Mainieri è un manager e un imprenditore che ha generato lavoro, mentre con la sua terza candidatura Albertazzi si conferma ormai come un professionista della politica. Niente di male se non fosse che la sua narrazione populista, alle origini di Progetto Dozza, fosse nettamente contraria all’impegno politico come professione. Luca Mainieri non è il candidato del Pd, è invece un candidato civico indipendente che ha fatto un’esperienza limitata in Progetto Dozza ed è sostenuto da un’ampia area civica e da forze politiche diverse, tra cui anche il Pd". Albertazzi ha detto che De Brasi offrì a lui per primo una candidatura, ma l’esponente del Pd nega decisamente: "È falso – afferma De Brasi – . Circa un anno fa l’ho incontrato nel suo studio con una proposta politica ragionevole. Dopo dieci anni di conflitti politici duri, avevo pensato che potesse nascere un nuovo rapporto tra una vasta area civica e i partiti progressisti e riformisti, ipotesi sempre avversata da Progetto Dozza, in quanto dicono anche oggi che ogni accordo con i partiti snaturerebbe la loro identità. Non gli ho mai proposto di guidare questo nuovo progetto, come dimostra la mia opposizione al terzo mandato. La sua risposta fu ambigua e mi disse che avrebbe riflettuto, perché per principio non scartava mai nuove proposte, anzi aggiunse di ritenersi un progressista. Ben presto mi accorsi che la sua ambiguità serviva solo a prendere tempo e a prendere in giro il Pd. La proposta della candidatura di Luca Mainieri arriva molto tempo dopo e non nasce assolutamente dal PD ma dall’area civica Dozza Attiva di cui lui è espressione".

Infine, l’affondo del segretario del Pd di Dozza: "Albertazzi sta cercando di manipolare l’opinione pubblica con una narrazione politica piena di astio contro il Pd, ma in verità ciò che teme è la possibilità che Luca Mainieri, dopo 10 anni, intercetti la voglia di cambiamento. Perché se c’è una cosa certa nella mente dei cittadini è che Albertazzi non possa più, dopo 10 anni, rappresentare il cambiamento".