Festival dei Linguaggi: "Mille presenze, oltre ogni previsione. Una scommessa vinta"

Tutto esaurito ai dodici appuntamenti che si sono tenuti la scorsa settimana. Attesa per l’incontro conclusivo, l’8 aprile con Antonio Patuelli. .

Festival dei Linguaggi: "Mille presenze, oltre ogni previsione. Una scommessa vinta"

Festival dei Linguaggi: "Mille presenze, oltre ogni previsione. Una scommessa vinta"

Mille presenze in dodici eventi. Buona la prima per il neonato ‘Festival dei Linguaggi’, che ha animato la città la scorsa settimana grazie all’impegno di Università Aperta. Una quattro giorni galoppante, che ha consentito al pubblico arrivato anche da altre città e regioni, di gustare appieno i tanti luoghi della cultura di una comunità che aveva bisogno di sentirsi protagonista.

"L’adesione della città è stata grande, oltre ogni nostra previsione – commenta Sandra Zanardi presidente di Università Aperta –. L’obiettivo era quello di creare una possibilità, quella cioè di attrarre pubblici diversi con personaggi diversi uniti da un’unica categoria, quella del linguaggio appunto. L’altra scommessa vinta è stata quella di comprendere tutti i target, così da rendere gli incontri davvero aperti, come il nome della nostra Università, scelto non a caso da Lido Valdrè a cui abbiamo intitolato questa prima edizione. Ringraziamo tutti gli sponsor e chi ci ha sostenuto".

Sempre eventi da tutto esaurito: dal Sersanti con relatori arrivati da tutta Italia per raccontare intelligenza artificiale e gentilezza, alla Biblioteca che ha visto la serata inaugurale in ricordo del filosofo Lido Valdrè e poi la vulcanica Loredana Lipperini e le parole della radio, dalla Salannunziata con il mito greco al femminile di Marilù Oliva al centro Giovannini con i giochi di parole di Monica Longobardi, dalla sala Mariele Ventre con la lingua del cuore dei fratelli Pariani al teatro di Dozza con Davide Dal Fiume e il linguaggio del comico. Come pure le idee portate dalle associazioni coinvolte, da Avod con il linguaggio come dono, a Noi Giovani con il teatro e il linguaggio degli altri, la parola come strumento antimafia con Libera o la musica come motore di sviluppo della società insieme ad Argo.

"Università Aperta, in rete con altre associazioni, ha proposto una nuova avventura che la città ha accolto a orecchie ed occhi aperti – aggiunge l’assessore alla Cultura, Giacomo Gambi –. Centinaia di persone, di tutte le età, hanno partecipato ai numerosi incontri ed eventi, esplorando l’universo della comunicazione, i linguaggi dell’arte, del mito, del gioco. Ciascuno si rapporta con l’altro attraverso i linguaggi che conosce, creando così un punto di contatto, uno spazio di incontro. Questo Festival ci ha aperto ai linguaggi che conosciamo e a quelli nuovi che ci ha fatto scoprire".

Nel direttivo del Festival anche lo scrittore Antonio Castronuovo e la giornalista e scrittrice Gabriella Pirazzini, che sottolinea: "Credo siamo riusciti a mettere in piedi un cartellone così vario e coinvolgente proprio perché ognuno ha messo in campo le proprie competenze e le proprie passioni. E la promessa alla città è che la seconda edizione sarà ancora più frizzante". Per Antonio Castronuovo è stato come "scoprire e fare scoprire tutto un mondo che ha a che fare coi libri, la scrittura, la comunicazione, ma soprattutto con la vita e la realtà in cui viviamo, dove i linguaggi che ci assalgono sono sempre a voce troppo alta e si confondono, mentre questo Festival ha consentito una parola chiave: l’ascolto".

E mentre già si pensa al Festival numero due, questo non è ancora finito, perché ci sarà l’8 aprile all’Auditorium Cefla la conferenza di Antonio Patuelli (accademico della Crusca ma anche presidente di Abi), con l’ultimo appuntamento su ‘Economia, etica e linguaggi’.